Il mondo dell’assegno tra valuta e disponibilità

Forse non saranno utilizzati quanto il denaro contante e avranno pure perso di importanza rispetto ai bonifici, ma gli assegni continuano a girare nelle tasche delle partite Iva. Capita ancora, infatti, di essere pagati dal cliente con un pezzo di carta emesso direttamente dalla banca (assegno circolare) oppure strappato dal blocchetto del cliente (assegno bancario). Insomma, meglio saperne di più riguardo al fantastico e complicato mondo dell’assegno.
Aspetti critici
L’aspetto più critico è il ritardo che la partita Iva deve sopportare tra il giorno in cui riceve l’assegno e il giorno in cui potrà effettivamente utilizzare la somma di denaro contenuta nel titolo di credito. Ovviamente per poter utilizzare il denaro occorre versare il denaro, pertanto inutile aspettare. Meglio portare subito l’assegno all’incasso.
Inutile aspettare. Meglio portare subito l’assegno all’incasso.
Occhio però a non spendere immediatamente i soldi, perché la disponibilità non è istantanea. Bisogna aspettare. Quanto? Dipende dalla tipologia di assegno e dalla banca. E, soprattutto, occorre distinguere tra valuta e disponibilità.
La valuta
Partiamo dal primo concetto. La valuta rappresenta la data a partire dalla quale gli importi versati sul conto con assegno cominciano a produrre interessi attivi. Ebbene, i giorni lavorativi (quindi sono esclusi i festivi) per la valuta sono al massimo 3 nel caso dell’assegno bancario e al massimo uno per gli assegni circolari.
La valuta è la data a partire dalla quale gli importi versati sul conto con assegno cominciano a produrre interessi attivi.
Quindi se l’assegno bancario viene versato il lunedì, gli interessi cominceranno a maturare al massimo entro il giovedì successivo, mentre nel caso di assegno circolare versato di lunedì gli interessi partiranno dal martedì.
Questa regola vale solo nel caso in cui la banca emittente dell’assegno o quella presso cui ha il conto il cliente sia diversa dalla banca del lavoratore autonomo. Se infatti i due istituti coincidono, la valuta avviene in giornata, quindi gli interessi – nel caso di assegno sia circolare sia bancario – decorrono dal momento del versamento, il lunedì nel caso dell’esempio precedente.
La disponibilità
Passiamo al secondo aspetto. La disponibilità rappresenta la data dalla quale è possibile disporre degli importi versati con l’assegno. Ebbene, i giorni, anche in questo caso lavorativi, di disponibilità sono fissati al massimo in 5 per gli assegni bancari e al massimo in 4 per gli assegni circolari. Ovviamente anche per la disponibilità vale quanto scritto per la valuta: il ritardo si sconta solo se la banca che ha emesso l’assegno è diversa da quella dove il lavoratore autonomo ha il conto.
La disponibilità è la data dalla quale è possibile disporre degli importi versati con l’assegno.
In definitiva, se si versa un assegno bancario o circolare della banca X sul conto corrente aperto sulla stessa banca X, la disponibilità è immediata. Se il conto corrente è invece aperto nella banca Y, i tempi si allungano a 5 giorni lavorativi per l’assegno bancario e a 4 giorni lavorativi per il circolare. Si tratta ovviamente di giorni massimi, quindi la banca potrebbe offrire il servizio anche in un minor lasso di tempo.