Per scaricare il pieno lo scontrino non basta

Le spese di carburante sono deducibili dalle tasse per il 40%. Tuttavia, non è sempre facile ottenere tale agevolazione fiscale. Facciamo un esempio: andiamo da un benzinaio e troviamo aperta solo la pompa automatica. Poco male: inseriamo 50 euro, mettiamo la benzina e stampiamo lo scontrino. Ebbene, lo scontrino così stampato non è una prova documentale sufficiente per il Fisco, che in questo caso non ci riconosce la spesa deducibile.
Infatti, sappiamo che i costi per benzina e altri tipi di propellenti devono essere annotati nella scheda carburante e ogni qualvolta facciamo benzina dobbiamo riportare i chilometri fatti e l’importo della spesa, al quale dovranno essere apposti il timbro e la firma del titolare della stazione di servizio. È evidente che quando il benzinaio è chiuso diventa difficile seguire la normale procedura.
Moneta elettronica
La legge da questo punto di vista è chiara. La prova documentale per il riconoscimento della deducibilità di una spesa deve essere sempre collegata al nostro nome e al nostro numero di partita Iva. Un semplice scontrino fiscale non intestato, invece, è anonimo e quindi non utile ai fini del riconoscimento della nostra spesa deducibile.
Si potrebbe obiettare che i pagamenti effettuati con la cosiddetta moneta elettronica, ovvero tramite carte di credito, Bancomat o carte prepagate, invece, sono identificabili. In altre parole sono spese riconducibili direttamente a noi. In questo caso, infatti, il Decreto Sviluppo 70/2011 ha dato valore a tali forme di pagamento ai fini della riconducibilità della spesa al nostro nominativo, prevedendo, tra l’altro, che chi paga attraverso le varie carte non è obbligato alla tenuta della scheda carburante.
Tenere la scheda carburante
La nuova legge, quindi, ci solleva dal tenere la scheda carburante, se i nostri pagamenti avvengono con moneta elettronica, come visto sopra. Tuttavia, diversi commercialisti consigliano comunque di non abbandonare tale documento.
Ai fini di un’eventuale contestazione da parte del Fisco di una nostra spesa per la benzina, l’unico strumento che abbiamo per poter provare la correlazione tra il costo di benzina sostenuto e il numero di chilometri effettuati è proprio la scheda carburante. Privarsene ci espone a forti rischi nel caso di controversie fiscali. Visti i tempi che corrono, è buona regola poter sempre dimostrare, soprattutto nei confronti dell’Erario, la veridicità dei nostri atti.