Dichiarazione dei redditi 2015, la scadenza si avvicina

Con l’arrivo del mese di maggio si avvicina l’appuntamento triste con il pagamento delle imposte, un momento che tutte le partite Iva eviterebbero volentieri. Ma al quale non ci si può sottrarre.
Quest’anno si parla tanto di 730 precompilato (per la verità in molti hanno già cambiato la denominazione in 730 “precomplicato”), ma la novità non interessa il popolo delle partite Iva. I lavoratori autonomi infatti per definizione non hanno un sostituto d’imposta e di conseguenza non possono sfruttare il 730 ma devono presentare il modello Unico.
Quando presentare il modello
Se si utilizza la modalità cartacea, il modello Unico può essere presentato dal 2 maggio fino al 30 giugno o direttamente in uno degli uffici dell’Agenzia delle Entrate oppure spedendolo via posta. Si tratta di una modalità ormai quasi scomparsa, sebbene ci sia qualche fedelissimo che non vuole saperne di tecnologia e si affida ancora alla vecchia carta.
Chi ricorre alla spedizione telematica ha più tempo per poter rispettare l’obbligo, poiché la scadenza è fissata al 30 settembre.
Solitamente ci si avvale di un professionista (il commercialista o il consulente di fiducia), oppure ci si reca in un centro di assistenza fiscale (Caf), o in un patronato.
Quando pagare
Sin qui si è fatto riferimento alla consegna della dichiarazione, altra cosa sono i pagamenti che seguono una strada a parte. Ogni anno infatti la partita Iva deve pagare il saldo delle imposte dell’anno prima e l’acconto per l’anno in corso. Un sistema quindi che rischia di generare qualche dubbio sull’ammontare esatto da versare, anche in considerazione del fatto che l’acconto va versato in due parti e che è possibile rateizzare il pagamento del saldo e del primo acconto.
In linea generale il saldo e il primo acconto devono essere pagati il 16 giugno, mentre il secondo acconto va versato a fine novembre,
Chi sceglie la via delle rate può suddividere il pagamento di metà giugno in sei parti, effettuando così i versamenti ogni mese da giugno fino a metà novembre.
Inoltre si può anche scegliere di spostare il primo pagamento da metà giugno a metà luglio, aggiungendo però all’importo da pagare lo 0,40% di interessi.
Non si può invece spostare il pagamento oltre metà novembre, perché alla fine di questo mese (il 30 novembre) si deve pagare il secondo acconto che non è rateizzabile.
Ricordiamo, infine, che in prossimità delle scadenze non è da escludere che ci siano proroghe di qualche settimana come già avvenuto negli anni scorsi. Occhi aperti quindi per non fallire l’appuntamento con il Fisco.