Equitalia smette di spremere e i Comuni piombano nel caos
C’è voluto un decreto del governo per mettere una pezza, almeno per il momento, all’addio di Equitalia dal settore della riscossione locale. Sembra incredibile, ma l’esecutivo ha dovuto prorogare almeno fino al prossimo 31 dicembre la norma che impegna Equitalia a riscuotere multe e tributi arretrati presso i Comuni. La ragione è semplice: nonostante l’addio fosse stato annunciato da tempo, su 8.000 Comuni italiani, solo 2.000 hanno provveduto per tempo ad organizzarsi. Per gli altri la prospettiva sarebbe stata rimanere senza un ente di riscossione con tutti i danni economici che sarebbero derivati in termini di perdite per le casse comunali. E ora? Ora c’è qualche sindaco che comincia a rimpiangere l’attività di Equitalia, che nell’immaginario collettivo è considerata il male assoluto.
Addio per ragioni economiche
Eppure l’abbandono da parte di Equitalia della riscossione a livello locale (ricordiamo invece che l’ente continuerà a lavorare a livello di imposte statali), appare irreversibile. Un abbandono ampiamente giustificato da ragioni economiche. Equitalia si è fatta due conti e ha capito che dall’attività di riscossione di piccole multe e di qualche imposta locale, non traeva benefici economici, ma anzi rischiava di perderci. Di qui la decisione di lasciare questa attività e trasferendo ai Comuni l’incombenza di andare a riscuotere crediti arretrati. Su questa decisione ha inciso anche la norma, approvata da poco, che elimina la riscossione coatta sugli importi inferiori ai 2.000 euro. Stiamo parlando proprio di valori che includono multe e imposte locali, per le quali dunque non si possono più attuare quelle misure severe e aggressive, per costringere i contribuenti a pagare. Una scelta questa che ora potrebbe ritorcersi proprio contro i Comuni, che avranno armi molto più spuntate per rientrare di crediti arretrati. Non a caso, infatti, il governo starebbe pensando proprio a rivedere questa normativa, reintroducendo anche per somme inferiori a 2.000 euro la riscossione coatta. Ma a proposito di Comuni, come si sono organizzati quelli che effettuano la riscossione senza Equitalia? Ebbene, su questo fronte le sorprese non mancano e una di esse è particolarmente amara per i contribuenti. Vediamo perché.
Aggio da capogiro
Molti dei 2.000 Comuni che per tempo hanno trovato soluzioni alternative ad Equitalia hanno scelto di affidarsi ad altre società di riscossione, ovviamente di dimensioni molto inferiori a quelle dell’Ente che opera a livello nazionale. Il risultato è stato che in molti casi si sono avuti dei pesanti aumenti per i contribuenti. Equitalia, nell’ambito della sua attività di riscossione, applicava una percentuale di aggio (la quota che finisce nelle casse dell’Ente di riscossione per retribuire l’attività stessa), pari all’8%. Una percentuale tra l’altro diminuita recentemente, visto che prima era del 9%. Ebbene, in molti Comuni al momento si fanno i conti con un aggio del 20%, con punte che hanno toccato addirittura il 30%. D’altronde, bisogna sottolineare un particolare di non poco conto. In alcuni casi, soprattutto in quelli dove l’attività di riscossione è stata internalizzata, ossia affidata ad uffici interni al Comune, molti sindaci hanno deciso di ridurre a zero l’aggio. Attenzione però, perché se a prima vista questa decisione potrebbe essere considerata una cosa positiva, in realtà nasconde un’insidia. L’aggio, come accennato, serve a remunerare l’attività di recupero. Se nel caso specifico, questa quota è pari a zero, vuol dire che le risorse per far funzionare questo servizio di riscossione devono arrivare da un’altra parte. Quindi è facile immaginare che a pagare in pratica saranno tutti i cittadini, perché si attingerà alle casse comunali. I cittadini che hanno pagato regolarmente vedranno una parte delle proprie imposte utilizzate per far funzionare un servizio che riguarda chi invece zelante non è stato. Come si vede, si rischia di passare dalla padella nella brace, con il risultato finale che molti Comuni e molti cittadini potrebbero ritrovarsi addirittura a rimpiangere la tanto odiata Equitalia.