Redditest online. Ora è guerra agli evasori
Redditometro e redditest (vai al sito), sono questi i nuovi strumenti con i quali d’ora in poi si cercherà di contrastare e prevenire l’evasione fiscale. A presentarli, nel corso di un’affollata conferenza stampa, è stato il direttore dell’Agenzia delle entrate Attilio Befera, che ha esordito sottolineando la novità fondamentale che contraddistinguerà il futuro degli accertamenti fiscali. “Al centro di tutto – ha annunciato Befera – ci sarà il concetto di spesa. Non ci interessa quello che si compra, potranno essere barche o pomodori, l’importante è che quanto il contribuente spenderà dovrà essere perfettamente coerente con quanto dichiarerà di reddito”. Ed è proprio su questo concetto che si fonda il Redditometro, il nuovo strumento istituito dal decreto n. 78 del 2010, la cui applicazione scatterà a partire dall’anno di imposta 2009 e terrà conto di circa 100 voci di spesa diversa, che vanno dagli acquisti di beni durevoli ai trasporti, dall’abitazione all’energia e via proseguendo con sanità e tempo libero.
“Dico subito – ha precisato Befera – che non ci sarà bisogno, come qualcuno aveva paventato, di conservare le ricevute di tutte le micro spese, cioè di quelle che riguardano la quotidianità. La coerenza dovrà ritrovarsi soprattutto con i grandi acquisti, dei quali i contribuenti sapranno certamente tenere memoria, anche con ricevute e fatture”. Il modello matematico che sottende il Redditometro infatti, calcolerà in automatico le spese giornaliere per vestiario ed alimentazione, facendo riferimento a quelle che sono le medie dettagliate fornite dall’Istat. Per le altre spese invece sarà bene che ognuno cominci a valutare fin d’ora la congruità con quanto denunciato in sede di dichiarazione dei redditi. Dalle prime rilevazioni effettuate dall’Agenzia delle entrate è emerso infatti che circa 4,3 milioni di famiglie risultano al momento incoerenti. Di queste, circa un milione dichiara un reddito nullo o prossimo allo zero. Saranno questi i contribuenti che per primi e in maniera graduale saranno “attenzionati” dall’Agenzia delle entrate. Il tutto con un’altra importante novità, che va sotto il nome di doppio contraddittorio. Il nucleo familiare la cui situazione dovesse risultare infatti incoerente verrà chiamato una prima volta a dare spiegazioni su questa incongruenza. “Noi non pensiamo assolutamente – ha tenuto a rilevare Befera – che queste 4,3 milioni di famiglie siano costituite tutte da evasori. Ci sono infatti una serie di redditi non dichiarati, che possono andare da entrate tassate alla fonte a eredità, di cui bisognerà tenere conto proprio in sede di primo contraddittorio, che permetterà ai chiamati di chiarire ogni equivoco.
Una cosa è certa, non prenderemo mai in considerazione situazioni di marginalità economica o soggetti con redditi già esenti”. L’unico limite, stabilito tra l’altro per legge, prevede che il nuovo accertamento sintetico scatti per incoerenze di un minimo del 20% tra spese effettuate e redditi dichiarati. Una volta eseguiti poi i controlli di routine, il contribuente sarà chiamato una seconda volta per rendere conto delle risultanze dell’accertamento.
E proprio per evitare di ritrovarsi in situazioni di contestazione, è stato introdotto anche il Redditest. Si tratta di uno strumento che servirà al contribuente per orientarsi e per verificare in maniera del tutto personale e anonima se le spese sostenute sono in linea con quanto dichiarato a livello di reddito. Basterà connettersi al sito dell’Agenzia delle Entrate, scaricare il software in questione e compilarlo seguendo le indicazioni. Anche in questo caso sono state stabilite sette macro aree di spesa: abitazione, mezzi di trasporto, assicurazioni e contributi, istruzione, tempo libero e cura della persona, spese varie, investimenti immobiliari e mobiliari netti. Alla fine, non ci saranno valutazioni di tipo quantitativo, ma solo qualitativo. Nel caso di coerenza apparirà una luce verde che confermerà la congruenza tra spese e reddito, in caso contrario apparirà una luce rossa, ovviamente. Anche in questo caso a risultare fondamentali non saranno i micro acquisti quotidiani ma tutte le spese più rilevanti sostenute da un nucleo familiare. Uno strumento concepito dunque a favore del contribuente che sarà libero di utilizzarlo o meno.