Quanto costano e come funzionano le polizze contro il rischio di morte
Lasciare una cospicua eredità a figli, parenti, nipoti, a un convivente non sposato. È l’opportunità offerta da una particolare categoria di prodotti assicurativi, che spesso vengono un po’ snobbati (forse per scaramanzia) dai risparmiatori italiani. Si tratta delle polizze contro il rischio di morte, con cui un’impresa assicuratrice si impegna a pagare un indennizzo in denaro agli eredi di chi, per sua sfortuna, dovesse passare “a miglior vita” prematuramente, cioè prima dei 65 o dei 70 anni di età.
Come funzionano i contratti
Nello specifico, l’assicurato versa alla compagnia una determinata somma di denaro (il premio), che ammonta di solito a qualche centinaia di euro all’anno. In cambio, l’impresa assicuratrice garantisce il versamento di un capitale prestabilito (per esempio 100.000-200.000 euro), se il titolare della polizza (facendo ovviamente tutti gli scongiuri del caso) muore durante il periodo di validità del contratto.
Il premio da pagare, come avviene per gran parte dei prodotti assicurativi, dipende ovviamente da diversi fattori, a cominciare dal sesso e dall’età dell’assicurato, che sono due elementi importantissimi per misurare il rischio di morte di una persona. Un uomo che si assicura a 60 anni, ovviamente, pagherà una tariffa più elevata di un giovane. Anche alle donne vengono applicati in media premi più bassi rispetto agli assicurati maschi, visto che, secondo le statistiche, il gentil sesso vive solitamente più a lungo. Non è invece mai possibile acquistare una copertura contro il rischio di morte una volta compiuti i 65 o i 70 anni.
Chi non può assicurarsi
Spesso, al momento della firma del contratto, i sottoscrittori della polizza devono fornire alcune informazioni personali sulle proprie condizioni di salute e sulle proprie abitudini di vita. Gli assicurati devono specificare, per esempio, se hanno sofferto o soffrono di gravi malattie oppure se sono fumatori abituali. In genere, chi è affetto da patologie incurabili non può assicurarsi. I fumatori, invece, pagano una tariffa più alta di almeno il 10-15% rispetto alla media.
È bene evitare il grave errore di non fornire tutte le informazioni richieste dalla compagnia: in caso di dichiarazioni false o imprecise, l’impresa assicurativa ha la facoltà di rifiutare la liquidazione di un indennizzo agli eredi che risultano beneficiari della polizza.
Le clausole da tenere d’occhio
Non bisogna poi dimenticare di leggere attentamente le note informative allegate a ogni contratto, dove sono scritte tutte le clausole che consentono alle compagnie di non pagare un indennizzo ai beneficiari della polizza.
Di solito, infatti, le imprese assicurative sono esonerate dall’obbligo di risarcimento quando la scomparsa dell’assicurato è causata da comportamenti dolosi da lui stesso messi in atto, da un suicidio o da pratiche di sport estremo.
Inoltre, gli eredi del titolare della polizza contro il rischio di morte devono richiedere l’indennizzo alla compagnia entro due anni dal tragico evento. Trascorso questo periodo di tempo, il diritto a incassare le somme di denaro cade purtroppo in prescrizione (come stabilito dall’articolo 2952 del Codice Civile).
La durata della copertura
La durata delle polizze contro il rischio di morte può essere annuale o pluriennale. In quest’ultimo caso, i premi vengono comunque “spezzettati” e sono pagati dall’assicurato ogni 12 mesi.
In occasione di ciascun pagamento annuale, il cliente può decidere di recedere dal contratto, mentre la compagnia è invece obbligata di solito a garantire la copertura per tutta la durata stabilita inizialmente (per esempio per cinque o dieci anni).
Cosa offre il mercato
Le tariffe delle polizze contro il rischio di morte sono molto variabili poiché, come già sottolineato prima, si tratta di prodotti tagliati su misura in base alle specifiche caratteristiche del cliente.
Per avere un’idea dei prezzi di mercato, è bene consultare i preventivi online offerti gratuitamente da alcune compagnie attive su Internet (un esempio è riportato nelle tabelle seguenti, realizzate dai prospetti di Onlife, del gruppo Allianz).
L’elemento che incide maggiormente sulle tariffe, però, è la cifra dell’indennizzo scelto dal titolare della polizza a favore dei propri eredi: quanto più alto è l’indennizzo, tanto più la polizza è costosa.
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