Rc auto, così risparmieremo con il contratto base

Nel nostro Paese purtroppo, le leggi che possono portare dei vantaggi economici a noi cittadini e soprattutto a noi partite Iva, arrivano sempre con grande ritardo. Anche quando vengono annunciate con clamore ai sette venti, prima che poi diventino realtà, chissà perché, deve passare sempre un sacco di tempo. Ultimo caso emblematico è quello della norma, voluta dal ministro dello Sviluppo economico Corrado Passera, per frenare la corsa dei prezzi dell’Rc auto. Sono passati mesi da quando è stata annunciata la novità del cosiddetto contratto base e soltanto in questi giorni finalmente sono stati resi noti i particolari di questo nuovo strumento. Con un’avvertenza d’obbligo: entrerà in funzione soltanto da maggio 2013, quindi con un ritardo ulteriore di altri due mesi, e questo ovviamente non ci sorprende. Mancano ancora, infatti, il parere del Consiglio di Stato e la verifica della Corte dei Conti circa la copertura economica del provvedimento. In ogni caso siamo fiduciosi che la norma andrà in porto e allora andiamo a vedere quali saranno le caratteristiche salienti di questa sorta di contratto standard.
I quattro requisiti fondamentali
L’intento del governo è quello di rendere i prospetti assicurativi semplici e facili da confrontare, in modo tale che il cliente possa con facilità comparare i prezzi delle diverse compagnie e, se è il caso, passare a una più economica. È per questo che tutte le assicurazioni dovranno obbligatoriamente proporre agli automobilisti e ai motociclisti, quelli che sono stati definiti dei profili base, nei quali non ci siano franchigie o coperture aggiuntive, come ad esempio furto e incendio.
In pratica saranno quattro le caratteristiche fondamentali di questi contratti standard:
- massimale di 5 milioni di euro per incidente e di un milione di euro per danni a persone o cose;
- assenza di alcuna franchigia e copertura completa sulla base del meccanismo bonus-malus;
- guida libera, ossia l’autovettura o la moto potranno essere condotte da chiunque e l’assicurazione sarà comunque valida;
- infine, le compagnie avranno meno spazi per rifarsi in caso di incidenti causati da propri clienti, e potranno ottenere un rimborso solo in circostanze gravi, come la guida sotto l’effetto di alcol o di stupefacenti.
Obiettivo: polizze più economiche
Come accennato, l’intento dichiarato del governo è permettere attraverso l’istituzionalizzazione del contratto base una concorrenza maggiore tra le compagnie. Sulla scorta, infatti, dei quattro punti sopra elencati, ciascuna compagnia poi deciderà in base all’età del cliente, della zona geografica, della sua classe di merito e del numero di eventuali precedenti incidenti con colpa, la tariffa da applicare. E per l’assicurato sarà più facile poter fare confronti e optare per soluzioni economicamente più vantaggiose. D’altronde questa iniziativa del ministro Passera si inserisce nel contesto di altri provvedimenti che in questi anni hanno cercato di combattere il caro-polizze. Anche se a dire il vero, purtroppo, gli effetti finora sono stati nulli. Ancora nel 2012 appena passato si sono registrati aumenti generalizzati delle tariffe assicurative. In ogni caso, il contratto base si va ad aggiungere ad esempio alla norma che ha abolito il tacito rinnovo e a quella che successivamente ha introdotto la possibilità di montare una “scatola nera” sul proprio veicolo. A fronte, infatti, di un monitoraggio della propria guida le compagnie offrono uno sconto sulla polizza. Chissà che la giusta integrazione e il giusto mix di tutte queste iniziative possa finalmente ridare il sorriso agli utenti, e soprattutto alle tante partite Iva che utilizzano l’automobile per lavoro.