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Addio privacy! Dal 10 aprile il Fisco spierà i nostri conti correnti

Agenzia delle Entrate 18 Febbraio 2013

Respingere l’invadenza del Fisco e rimettere al proprio posto Agenzia delle entrate ed Equitalia. Sono questi alcuni dei temi più utilizzati dai candidati alle prossime elezioni politiche nell’attuale infuocata campagna elettorale. Eppure per anni si è lasciata mano libera al Fisco di agire e oggi che i buoi sono scappati qualcuno vorrebbe farci credere che vuole chiudere la stalla. Infatti, nonostante i proclami che arrivano da destra e da sinistra, il programma di monitoraggio della nostra vita economica va tranquillamente avanti e a breve entrerà in funzione uno dei provvedimenti che lascia più dubbi dal punto di vista del rispetto della nostra privacy: il controllo dei nostri conti correnti bancari o postali.

 

Occhio a saldi e movimenti

In pratica, come già preannunciato da qualche mese, con un provvedimento adottato dal governo uscente del presidente Mario Monti, si è data facoltà all’Agenzia delle entrate di verificare i movimenti di liquidità sui nostri conti correnti. Lo scopo ultimo, come più volte ha tenuto a ribadire il direttore della nostra agenzia fiscale Attilio Befera, è quello di combattere l’evasione fiscale. Eppure crediamo che chiunque si sentirà a disagio nel sapere che tutte le movimentazioni di denaro sul proprio conto, in entrate e in uscita, verranno monitorate dall’occhio quanto mai indiscreto del Fisco. E anzi, eventuali incongruenze ci faranno finire in una sorta di black list su cui si appunteranno le attenzione degli agenti ispettivi. Occhio dunque a non fare movimenti di denaro sospetti e a tenete sempre sotto controllo il saldo, affinché non ci siano sorprese.

 

Come e quando scatteranno i controlli

L’obiettivo finale è quello di creare, nel giro di un anno, una vera e propria Anagrafe dei conti correnti, con la quale riuscire ad incrociare movimenti sospetti e spese incontrollate, in modo da stanare eventuali evasori. L’operazione di raccolta dati scatterà ufficialmente il prossimo 10 aprile quando banche, uffici postali, Sgr, Sim, assicurazioni e fiduciarie dovranno trasmettere al Fisco tutti i dati riguardanti i rapporti finanziari dei propri clienti attivi nel 2011. Il passo successivo avverrà poi il 18 luglio quando tutta questa mole di informazioni verrà passata integralmente all’Agenzia delle entrate che comincerà a creare una piattaforma di archiviazione e controllo dei dati. Con passaggi successivi giungeranno poi tutte le altre informazioni, fino ad arrivare al 31 marzo del 2014 quando dovranno essere trasmessi i dai relativi ai conti correnti nel 2013. In questo modo ci sarà già una sorta di “storico” delle nostre movimentazioni sui conti correnti, con cui il Fisco potrà cominciare il proprio lavoro di confronto.

 

Addio privacy

In tutto questo programma di raccolta dati, è ormai rimasto sullo sfondo il problema serio, posto fin dall’inizio, del rispetto della nostra privacy. In effetti proprio l’Authority sulla privacy, in un primo momento, aveva preso tempo per esprimere un giudizio definitivo su tutta la vicenda. Poi è arrivato il via libera, giusto con qualche raccomandazione. Si invita il Fisco ad esempio a non conservare memoria dei dati per più di sei anni, oppure a utilizzare tutte le precauzioni del caso affinché nel trattamento di informazioni così riservate non possano esserci fughe di notizie o infiltrazioni indebite nei sistemi di gestione dei dati. Tutti rilievi che ovviamente l’Agenzia delle entrate non ha avuto problemi a fare sue. Peccato però che il rischio di un’ingerenza eccessiva nella nostra vita personale rimanga alto. Non a caso proprio l’Authority per la privacy ha annunciato che comunque nei prossimi anni continuerà a monitorare il sistema di raccolta dei dati per verificare che in effetti siano rispettati i nostri diritti. Anche in questo caso però ci sembra che ormai la frittata sia fatta, e allora, a meno che il prossimo governo non intervenga per legge a cambiare la normativa in atto, dovremo accettare una forma di controllo fiscale della nostra vita quanto mai invasivo. Con conseguenze che al momento è ancora difficile immaginare.

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