Come cancellare un protesto bancario

Nell’eventualità in cui un assegno bancario resti senza copertura sul conto corrente, il titolare del conto scoperto subisce una procedura di protesto e viene ritenuto cattivo pagatore.
Ciò comporta l’inserimento del titolare all’interno del Registro dei Protesti.
Affinché il protesto venga cancellato, saldare il dovuto non è sufficiente: il titolare del conto, infatti, è tenuto a rivolgersi al tribunale competente, a seconda della provincia di residenza, per ottenere il decreto che si andrà a presentare all’ufficio protesti di riferimento.
Prima di poter effettuare tale procedura, il protestato deve aver saldato il pagamento e non deve aver ricevuto nuovi protesti per almeno un anno. Se tali termini non sono in regola, infatti, il tribunale può rigettare la richiesta.
La richiesta da indirizzare al tribunale dovrà presentare dati anagrafici, copia di un documento di identità valido e la seguente documentazione:
- Atto di protesto;
- Originali dei titoli protestati (o fotocopia con dichiarazione del beneficiario che attesti il saldo del debito, con qualificazione e firma autentica);
- Visura aggiornata dei protesti, disponibile presso la Camera di Commercio;
- Certificato di residenza storico solo in caso di omonimia nella visura.
Per quanto riguarda le società, la richiesta deve essere sottoscritta dal legale rappresentante.
Una volta ricevuto il decreto, è possibile presentarlo presso la Camera di Commercio con la richiesta di cancellazione del protesto e tutta la documentazione del caso: modulo apposito, con marca da bollo di € 16 ed una copia del documento di identità.
La cancellazione del protesto sarà effettuata entro 20 giorni dalla presentazione della richiesta, seguita dalla pubblicazione, nel Registro dei Protesti, dell’avvenuta riabilitazione.