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Fondi e polizze pensionistiche, occhio ai costi

Banche 27 Dicembre 2012

Quanto costa la mia polizza o il mio fondo pensione? E’ la prima domanda che deve porsi chi ha sottoscritto un prodotto della previdenza complementare, con lo scopo di costruirsi una rendita di scorta e integrare le pensioni pubbliche dell’Inps, che diventeranno sempre più avare nei prossimi decenni, soprattutto per noi partite iva. A prima vista, l’acquisto di un fondo previdenziale o di un pip (cioè un piano pensionistico offerto dalle compagnie assicurative) sembra  un gioco da ragazzi. Tutte le banche e le imprese assicuratrici, infatti, ne vendono almeno uno nelle proprie agenzie,  promettendo ai propri clienti degli assegni integrativi da capogiro in vista della vecchiaia, grazie ai rendimenti a due cifre realizzati da questi prodotti.

 

La trappola costi

A ben guardare, però, dietro a delle offerte così allettanti si nascondo spesso alcune trappole che ci spingono a stare sempre molto in guardia. Valutare la convenienza di un fondo o di una polizza previdenziale, infatti, non è facilissimo poiché c’è un elemento da prendere in considerazione, che spesso è molto più importante dei rendimenti ottenuti. Si tratta del costo di ogni prodotto, che può incidere in maniera significativa sull’ammontare della pensione maturata alla fine della carriera. Non va dimenticato, infatti, che le banche e le imprese di assicurazione hanno il loro bel tornaconto nel vendere i fondi e le polizze della previdenza integrativa visto che, ogni anno, trattengono per sé una parte dei soldi investiti dai lavoratori. Nello specifico, sul capitale accumulato dai futuri pensionati, vengono applicate delle commissioni di gestione che variano tra un minimo dello 0,5%-1% del capitale, per arrivare a un massimo del 5%.

 

Assegno ridotto

Questi piccoli balzelli, a prima vista assai contenuti, nell’arco di molti anni pesano come una zavorra sul portafoglio dei risparmiatori. Secondo le stime di molte società di analisi e ricerca, una differenza di appena l’1% nei costi può far scendere di almeno il 20% la pensione integrativa maturata alla fine della carriera, a parità di rendimenti ottenuti. Esempio: si ipotizzi che due fondi (o due polizze) diversi abbiano più o meno gli stessi guadagni nell’arco di 30 o 40anni ma che, contemporaneamente, uno dei due prodotti sia soggetto a delle commissioni di gestione  più basse rispetto all’altro: l’1% all’anno, contro il 2%. Un lavoratore che sceglie il fondo meno costoso riceverà una pensione maggiore di ben 20 punti percentuali (per esempio 1.000 euro al mese, contro 800 euro) rispetto a un suo collega che ha preferito sottoscrivere il prodotto più “caro”. Se poi la differenza nei costi è del 2%, chi sceglie il fondo più costoso incasserà addirittura un assegno inferiore del 40% (per esempio 600 euro al mese, contro 1.000 euro).

 

Occhio all’Isc

Per evitare brutte sorprese al momento della pensione, i lavoratori devono dunque stare in guardia e cercare di sottoscrivere i prodotti più convenienti sul mercato, cioè quelli soggetti a voci di spesa abbastanza contenute. Per riuscirci, esiste uno strumento molto efficace: si chiama Isc (indicatore sintetico di costo) ed è un coefficiente (espresso in termini percentuali) che misura l’incidenza di tutte le commissioni a carico di ogni strumento previdenziale. Le società che vendono le polizze e i fondi pensionistici sono obbligate a indicare a chiare lettere l’isc nelle note informative che accompagnano ciascun prodotto. Inoltre, la Covip (cioè la commissione che vigila sul settore della previdenza integrativa) mette a disposizione nel proprio sito web (www.covip.it) un elenco degli indicatori sintetici di costo di tutte le polizze e dei fondi pensionistici venduti in Italia. Basta dunque consultare questo elenco, per capire se un prodotto è troppo caro, rispetto alla media del mercato.

 

I fondi meno costosi sul mercato. (Fonte Covip)

 

Nome fondo Società di gestione Isc (indicatore sintetico di costo)*
Unicredit Previdenza linea Garantita Pioneer Investment 0.39%
SecondaPensione Linea Difensiva Amundi Sgr 0.44%
Cattolica Gestione Previdenza Monetario Globale Cattolica Assicurazioni 0.48%
SecondaPensione Linea Sicurezza Amundi Sgr 0.49%
Unicredit Previdenza Obbligazionario breve periodo Pioneer Investment 0.49%

 

Le polizze pensionistiche meno costose sul mercato. (Fonte Covip)

 

Nome polizza Compagnia assicurativa Isc (indicatore sintetico di costo)*
Cento Stelle Reale Linea prudente Reale Mutua Assicurazioni 0.38%
Domani Sicuro Prefin Futuro Uniqa Previdenza 0.67%
Tax  Benefit New-Challenge Provident Fund4 Mediolanum Vita 0.77%
Pensionline Genertelife 0.89%
Futuro Pensione Zurich Life 0.89%

*calcolato su un orizzonte di 35 anni.

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