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Il codice Iban, come si calcola e a cosa serve

Banche 8 Febbraio 2013 Roberto Rais

Il codice IBAN è entrato nel nostro gergo comune bancario da pochi anni. Dal mese di gennaio 2008, infatti, con la predisposizione avanzata dell’area SEPA (Single Euro Payment Area), per trasferire denaro da un conto bancario a un altro non è più sufficiente fornire i “vecchi” e cari codici Abi, Cab e numero di conto, ma è diventato necessario fornire il più lungo, e più faticosamente memorizzabile, codice IBAN. Sigla che deriva dalle parole: International Bank Account Number.

 

 

Che cosa è l’IBAN

In Italia il codice IBAN è una stringa alfa-numerica (composta cioè da lettere e numeri) di 27 caratteri, che fornisce alcune informazioni in maniera standard e univoca, come:

  • il Paese in cui abbiamo aperto il conto corrente;
  • la banca presso la quale lo abbiamo aperto;
  • la filiale della banca nella quale “risiede” il nostro conto corrente;
  • il nostro numero di conto.

 

In altri termini, il codice IBAN è una sorta di “carta di identità” del nostro conto corrente, in grado di individuarlo a livello interbancario senza possibilità di confusione con gli altri conti. Un “codice fiscale” dei conti correnti, che agevolerà l’accredito delle somme di nostra competenza.

 

 

Da cosa è composto l’IBAN e come si calcola

A questo punto, cerchiamo di comprendere da cosa è composto il codice IBAN. Ipotizzando di avere un conto corrente in una banca italiana, il nostro codice IBAN potrebbe essere costituito come il seguente:

 

Il codice di cui sopra è palesemente inventato. La struttura di riferimento, tuttavia, è identica a quella di un qualsiasi codice IBAN, compreso il nostro. Di fatti:

 

  • le prime due lettere (IT), servono a identificare il Paese. Un codice IBAN che inizia per IT – come nel nostro esempio – sta a indicare un conto corrente presente nel sistema bancario italiano. Se il codice IBAN iniziasse per FR, avremo a che fare con un conto francese, mentre se iniziasse per DE, avremo invece a che fare con un conto tedesco.

 

  • i due numeri che seguono le lettere (nel nostro esempio, 80), sono invece un carattere di controllo, che serve a verificare la correttezza della parte rimanente della stringa.

 

  • la lettera e i numeri che seguiranno, non sono altro che i “vecchi” Abi, Cab, numero di conto corrente e CIN, che già usavamo fino a qualche anno fa per poter inviare e ricevere denaro. Anche in questo caso, val la pena compiere una breve precisazione. La lettera subito dopo i due caratteri di controllo è il codice CIN. I cinque numeri successivi simboleggiano il codice Abi, in grado di individuare la nostra banca (in questo caso, italiana). I cinque numeri ancora successivi rappresentano invece il codice Cab, utile per poter individuare lo sportello della banca cui si fa riferimento. Infine, gli ultimi 12 campi sono relativi al numero del nostro conto corrente.

 

Memorizzare il codice IBAN non è, pertanto, così difficile. Se già conosciamo Abi, Cab e numero di conto corrente, sarà infatti sufficiente imparare a memoria i caratteri di controllo e il codice CIN per calcolare istantaneamente il nostro codice IBAN, fermo restando che il codice Paese (IT) è identico per qualsiasi conto italiano.

 

Ricordiamo comunque come l’IBAN sia indicato su tutti gli estratti conto che riceviamo dalla nostra banca. In alternativa, possiamo verificarlo dal nostro sistema di internet banking o, ancora, richiederlo presso l’istituto di credito.

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