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La Mia Partita IVA • News • Banche • Il naso del Fisco nei nostri conti. Il Garante dice sì (con riserva)

Il naso del Fisco nei nostri conti. Il Garante dice sì (con riserva)

Banche 15 Novembre 2012

Il Garante della privacy ha dato parere favorevole allo schema del provvedimento con cui l’Agenzia delle Entrate disegna il nuovo sistema informatico per la trasmissione da parte degli istituti finanziari dei dati riguardanti i nostri conti correnti.

 

Si tratta tuttavia di un sì condizionato, poiché l’Autorità si è riservata di verificare il sistema non appena sarà completato.

 

Dal 2013 gli operatori finanziari (quindi banche, poste, sim, sgr, finanziarie, assicurazioni) dovranno trasmettere al Fisco, a fini di controllo fiscale, le informazioni contabili relative ai conti correnti (saldo iniziale e finale, importi totali degli accrediti e degli addebiti) e ai rapporti finanziari (investimenti in titoli, utilizzo delle carte di credito, ecc.).

 

Lo schema di provvedimento prevede che i dati vengano trasmessi attraverso una nuova piattaforma, il “Sistema di interscambio dati (Sid)”, che dovrebbe essere perfezionata entro la fine del 2012.

 

Come richiesto dal Garante, il provvedimento prevede che il periodo di conservazione dei dati sarà di 6 anni, allo scadere dei quali le informazioni saranno automaticamente cancellate.

 

Nell’esprimere parere favorevole, il Garante ha comunque chiesto all’Agenzia delle Entrate di adottare alcune misure di sicurezza “per minimizzare i rischi di accessi abusivi e trattamenti non consentiti”. Il Garante si è comunque riservato di “verificare nel dettaglio il completamento delle funzionalità della nuova infrastruttura informatica, anche prima della messa in esercizio”.

 

C’è quindi la consapevolezza da parte del Garante che si tratta di una materia delicata, nella quale la nostra privacy rischia davvero di saltare. Ci auguriamo quindi che l’ok definitivo al sistema venga dato soltanto se le informazioni saranno trattate nel rispetto della nostra riservatezza. La privacy è un infatti un nostro diritto che il Fisco non può danneggiare.

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