L’assegno circolare, come funzionano rimborso e scadenze

L’assegno circolare è un titolo di credito molto utile per trasferire delle somme di denaro tra persone o imprese. Contrariamente all’assegno bancario, infatti, l’assegno circolare viene emesso dalla banca quando sul conto i soldi sono effettivamente disponibili, rappresentando pertanto uno strumento di circolazione del denaro molto sicuro per chi lo riceve.
Quando, infatti, entriamo in possesso di un assegno circolare, siamo certi di ottenere un titolo “capiente” e “coperto”, poiché la banca avrà stampato l’assegno solo dopo aver ottenuto i fondi dal richiedente. In altri termini, nel momento in cui viene emesso l’assegno circolare, il richiedente avrà già subito l’addebito sul proprio conto corrente (o, se l’emissione è avvenuta con regolamento in contanti, avrà già consegnato il denaro allo sportello cassiere). Ma quanto tempo abbiamo per incassare l’assegno circolare?
La prescrizione dell’assegno circolare
L’assegno circolare “scade” (o, meglio, si prescrive) entro tre anni dalla sua emissione, come stabilito dall’art. 84, comma 2, della legge sull’assegno. Successivamente a tale data, l’importo corrispondente a quanto indicato nell’assegno circolare non riscosso viene segnalato al Ministero dell’economia e delle finanze e, di seguito, versato al Fondo depositi dormienti.
Pertanto, se riceviamo un assegno circolare emesso oggi, abbiamo tre anni di tempo per poterlo riscuotere, tramite un cambio in contanti o un versamento sul nostro conto corrente.
Tempi di rimborso dell’assegno circolare
Fin qui l’ipotesi in cui riceviamo un assegno circolare e ci “dimentichiamo” di incassarlo in tempi rapidi. Ma cosa accade se invece abbiamo richiesto un assegno circolare (es. per partecipare ad un’asta fallimentare) e non lo utilizziamo? Fino a quando possiamo ottenerne il rimborso?
In questa seconda ipotesi, fortunatamente, i tempi sono più lunghi: il diritto di richiedere il rimborso del denaro consegnato alla banca a fronte dell’emissione del titolo sono infatti pari a 10 anni dal momento dell’emissione dell’assegno circolare. Pertanto, il soggetto richiedente avrà 7 anni di tempo in più rispetto al beneficiario per poter evitare la prescrizione.
Da quanto sopra possiamo anche trarre un’altra considerazione: se abbiamo ricevuto un assegno circolare più di tre anni fa, e vogliamo evitare di subire gli effetti legati alla prescrizione, possiamo domandare a chi lo ha emesso di richiedere alla sua banca il rimborso del denaro.
Le conlcusioni
Cerchiamo quindi di fare un po’ di chiarezza sul rispetto dei vari termini:
- Se siamo i beneficiari di un assegno circolare e lo presentiamo all’incasso dopo i tre anni, non riusciremo a compiere l’operazione perché l’assegno sarà prescritto. Ne consegue che la banca rifiuterà il pagamento.
- Se siamo i richiedenti di un assegno circolare, possiamo ottenere il rimborso del titolo entro 10 anni, o direttamente presso la banca o – se i soldi sono già stati girati al Fondo depositi dormienti – attraverso tale istituzione.