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L’assegno sbarrato: come e perché usarlo

Banche 26 Febbraio 2013 Roberto Rais

L’assegno sbarrato è utilizzato per pagare una persona o un’impresa, ponendo un limite alla libera circolazione del titolo: l’assegno sbarrato potrà infatti esser pagato solamente al cliente della banca, o a un banchiere stesso. Ma cerchiamo di saperne di più su questa particolare forma.

 

 

Come funziona l’assegno sbarrato

L’assegno sbarrato appare come un qualsiasi assegno bancario, con la sola differenza rappresentata dalla presenza di due sbarre parallele apposte sulla parte anteriore del titolo (quella nella quale indichiamo importo, luogo e data di emissione, firma del traente e nominativo del beneficiario). Le sbarre sono di solito apposte dal traente dell’assegno (cioè da colui che firma e consegna il titolo), sebbene – pur più raramente – possano essere apposte anche dal semplice portatore del titolo.

Lo sbarramento viene comunemente chiamato “generale” se tra le due sbarre non vi è scritto nulla; lo sbarramento è invece “speciale” se tra le due sbarre è indicato il nome di una banca.

 

 

La conseguenza dello sbarramento

Cerchiamo ora di comprendere quale sia la conseguenza derivante dallo sbarramento dell’assegno, facendo una breve distinzione tra lo sbarramento generale e quello speciale:

 

  • sbarramento generale: se abbiamo sbarrato l’assegno senza indicare il nominativo di alcuna banca (sbarramento generale), l’assegno potrà essere pagato solamente se viene presentato da un istituto di credito (qualsiasi, non importa quale), o da un suo cliente.

 

  • sbarramento speciale: se oltre a sbarrare l’assegno abbiamo anche indicato il nominativo di una banca in particolare, l’assegno potrà essere pagato solamente alla banca designata, o a un suo cliente.

 

Perché esiste l’assegno sbarrato

A questo punto, cerchiamo anche di comprendere quale sia l’utilità dell’assegno sbarrato e perché questo genere di assegno viene utilizzato ancora oggi, pur in maniera non troppo frequente.

 

Per spiegare le ragioni dietro l’utilizzo dell’assegno sbarrato dobbiamo innanzitutto cercare di ricostruire il senso della legge sull’assegno, che all’articolo 40 parla proprio dell’assegno con le sbarre. Scopo del legislatore è quello di assicurare il traente (cioè la persona che ha emesso l’assegno) che l’assegno venga pagato a persona conosciuta, che intrattenga delle relazioni abituali con la banca e che – proprio per questa motivazione – sia nota in maniera favorevole dall’istituto di credito.

 

Per i motivi di cui sopra, la banca che non rispetta le nostre indicazioni corre il rischio di incappare in situazioni di grave responsabilità, con conseguente risarcimento del danno per il pagamento dell’assegno avvenuto con modalità non in linea con le nostre istruzioni.

Con l’utilizzo dell’assegno sbarrato possiamo quindi ridurre i rischi di furto o di smarrimento dell’assegno, poiché chi ritroverà il titolo andato perso, non potrà incassare direttamente l’assegno e, nel caso in cui sia possibile girarlo a proprio nome (pensiamo a un assegno trasferibile, di piccolo importo), lo dovrà fare in qualità di cliente “conosciuto” dalla banca

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