Le partite Iva parlano anche straniero
Tunisina, egiziana, peruviana e cinese. Sono alcune delle nazionalità che stanno entrando a far parte del popolo delle partite Iva. A rivelarlo sono i dati dell’Abi (Associazione bancaria italiana): sta crescendo il numero dei conti correnti detenuti da cittadini extracomunitari che fanno parte dello “small business”. Si tratta di quella fascia di clientela in cui le banche inseriscono i piccoli imprenditori e i liberi professionisti con partita Iva.
Le statistiche appena pubblicate dall’Abi sono un po’ datate poiché si riferiscono alla fine del 2010 ma danno comunque l’idea di un fenomeno in atto nel nostro Paese da diversi anni. Secondo le ultime informazioni disponibili, i conti correnti small business aperti dagli extracomunitari sono in totale 37.330 e rappresentano oltre il 4% di tutti i depositi bancari aperti in Italia dalle partite Iva e dai piccoli imprenditori (contro il 3% registrato tre anni prima). Nel giro di dodici mesi, tra il 2009 e il 2010 c’è stato un incremento della clientela business immigrata nell’ordine del 25%.
A ben guardare, secondo l’Abi la grande diffusione dei depositi detenuti dagli extracomunitari è un fenomeno che non riguarda soltanto le partite Iva. Secondo l’Osservatorio nazionale sull’inclusione finanziaria dei migranti (creato dalla stessa Abi, in collaborazione con il ministero dell’Interno e il centro studi CeSpi), ormai circa il 75% delle famiglie immigrate residenti in Italia possiede un conto corrente (incluso anche il Bancoposta), per un totale di 1,8 milioni di depositi. I più propensi ad andare in banca sono gli egiziani (di cui l’83% ha un conto corrente), seguiti dai tunisini (78%), dai peruviani (76%) e dai cinesi (73%).
Tuttavia, mentre il numero di depositi bancari è in forte aumento tra gli imprenditori stranieri, nella generalità della popolazione immigrata si è registrato invece un calo del 3% tra il 2009 e il 2010. Per l’Abi, la diminuzione può essere considerata però abbastanza marginale, se si tiene conto degli effetti della crisi economica degli ultimi anni.