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RID sulle carte di credito, stiamo attenti ai rinnovi automatici!

Banche 30 Gennaio 2013

Inizia l’anno e improvvisamente sul cellulare cominciano a comparire messaggini che ci avvisano che ci sono state addebitate cifre per spese effettuate con la nostra carta di credito. Ma noi la carta di credito non l’abbiamo usata! Immediatamente uno pensa «Me l’hanno clonata!». Ma non è così: si tratta dei rinnovi automatici di abbonamenti annuali online a riviste o giornali (anche i più diffusi d’Italia funzionano così), di software vari (antivirus, antispam, firewall, servizi di backup dati in remoto, eccetera) o a stagioni teatrali, alle partite della squadra del cuore… Noi non ci siamo mai resi conto di aver dato l’autorizzazione al rinnovo. Ma in effetti all’atto del primo acquisto abbiamo dato, senza saperlo, l’autorizzazione all’addebito continuativo del rinnovo sulla nostra carta di credito.

 

Tecnicamente si chiama Rid ed è un ordine di pagamento automatico alla scadenza, sostanzialmente impossibile da disdire finché la carta di credito è valida. Quando scade la carta ti chiederanno gentilmente di rinnovarlo, prima no: ti portano via i soldi senza chiederti niente.

Se si va in banca ti spiegano che l’unica maniera di fermare la cosa è di bloccare la carta di credito, disabilitarla e cambiarla. Di recuperare i soldi spesi non se ne parla: non è una truffa, è legale, dunque ti tieni l’abbonamento già pagato anche se non lo vuoi.

 

Al contrario i Rid sui conti correnti bancari, che comunque uno può attivare solo se riempie un modulo specifico, possono essere bloccati in qualsiasi momento. Ma non è un’opzione che ti viene offerta al momento della sottoscrizione dell’abbonamento online: o accetti il contratto standard che prevede il Rid sulla carta di credito, o non puoi comperare online quello che ti interessa.

 

Far West commerciale

Per evitare di incorrere in questo genere di problemi l’unico modo è quello di usare per gli acquisti online una carta di credito ricaricabile (o “carta di debito”: tutte le banche ne offrono di diversi tipi e di solito costano anche meno delle carte di credito tradizionali) su cui lasciare pochi soldi quando non si deve usare per un acquisto consapevole.

Al momento del rinnovo automatico, se sulla carta non ci sono fondi sufficienti, quantomeno il venditore è costretto a chiederti se vuoi proprio rinnovare. Basta ricaricare la carta per la cifra necessaria e il rinnovo è automatico.

Senza dubbio l’uso di imporre Rid sulla carta di credito per gli abbonamento online sarà legale ma è un comportamento scorretto sotto il profilo commerciale. Esattamente come l’abitudine, denunciata due settimane fa da Le Monde e settimana scorsa dal Corriere della Sera, di profilare il cliente che entra sui siti di offerte last minute memorizzando il certificato di protezione del suo computer. Così, per esempio, quell’offerta di un biglietto aereo trovata sul sito Ryanair (la compagnia irlandese è uno dei principali accusati di questa pratica) a 49 euro alla prima visita alla seconda è già a 79 e alla terza o quarta è a 129. Ma se si accede al sito con un altro computer, con lo smartphone o il tablet il biglietto costa sempre 49 euro… Se gli acquisti online sono la nuova frontiera del commercio (e l’unico canale di vendita che continua a crescere malgrado la crisi abissale dei consumi) servono regole più severe e uno sceriffo in grado di far rispettare la legge della domanda e dell’offerta anche nel Far West della rete. O la crescita del nuovo canale nei prossimi anni rischia di essere decisamente compromessa.

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