Scandalo Mps, fondi e polizze sono al sicuro?

Polizze assicurative, fondi d’investimento o fondi pensione. Sono molti i prodotti finanziari venduti negli sportelli del gruppo Monte dei Paschi di Siena (Mps), la più antica banca del mondo finita al centro di uno scandalo giudiziario senza precedenti in Italia, almeno nella storia recente.
Per ragioni comprensibili, chi ha impiegato i propri risparmi in questi strumenti d’investimento oggi non nasconde la propria preoccupazione, visto il futuro incerto dell’istituto toscano. Tuttavia, è bene non fare troppi allarmismi e ricordare due cose.
Innanzitutto, il fallimento di Mps è per il momento un’ipotesi da scartare, visto l’impegno del governo Monti a sostenere il piano di risanamento della banca.
In secondo luogo, non va dimenticato che le polizze assicurative e i fondi previdenziali o d’investimento godono di particolari forme di tutela che, per fortuna, li mettono al riparo dall’ipotesi di un improvviso crack della banca che li ha venduti.
Separati in casa
Nel caso dei fondi comuni e dei fondi pensione, occorre ricordare che gli sportelli del Monte dei Paschi di Siena vendono i prodotti creati e gestiti da altre società come Anima Sgr, Arca sgr e Bnp Paribas Asset Management, che sono case di gestione partecipate da diversi gruppi bancari italiani e internazionali. Inoltre, non va dimenticato che i fondi hanno un portafoglio diversificato, composto da decine e centinaia di titoli o strumenti finanziari diversi che, per legge, sono di esclusiva proprietà dell’investitore. Il patrimonio è infatti custodito da una Banca Depositaria e rigidamente separato da quello dell’istituto che vende i fondi o della società di gestione che li amministra. Anche nell’ipotesi che entrambe falliscano, le risorse del fondo non possono essere dunque intaccate dai creditori. Questa forma di garanzia si rivela molto efficace nei momenti di crisi finanziaria. Valga come esempio quello che è accaduto in occasione del fallimento della statunitense Lehman Brothers, la quarta casa d’investimenti al mondo finita in bancarotta nel settembre del 2008: i sottoscrittori dei fondi comuni gestiti dalla banca d’affari d’Oltreoceano sono infatti riusciti a mettere in salvo il proprio patrimonio (che era custodito in una banca depositaria) mentre gli azionisti o i possessori delle obbligazioni di Lehman sono rimasti purtroppo con un pugno di mosche in mano.
Polizze blindate
Chi ha comprato al Monte dei Paschi delle polizze sulla vita, può dormire sonni abbastanza tranquilli. Innanzitutto, i prodotti assicurativi venduti dalla banca toscana sono creati da una compagnia esterna, controllata dal gruppo senese, ma con un patrimonio ben distinto da quello della casa madre. Si chiama Axa-Mps ed è stata creata in collaborazione con la compagnia francese Axa che, insieme a Generali e Allianz, è uno dei tre più grandi operatori assicurativi in Europa. Inoltre, non va dimenticato che anche i soldi investiti nelle polizze sulla vita godono fortunatamente di uno schermo protettivo: il denaro versato dai risparmiatori finisce in alcuni fondi che, sulla carta, sono di proprietà della compagnia assicurativa, ma sono anche rigidamente separati dal resto del suo patrimonio e, dunque, risultano inattaccabili dai creditori. Di conseguenza, in caso di fallimento della banca o della compagnia che ha venduto la polizza, il capitale degli assicurati resta “blindato”. Negli anni passati, qualche problema si è verificato per alcuni tipi di prodotti assicurativi, un po’ troppo arzigogolati. Si tratta delle polizze index linked, che hanno un rendimento legato alle performance dei mercati borsistici e che non sono particolarmente consigliate ai risparmiatori che “masticano poco” di finanza . Nel 2008, sul mercato italiano esistevano alcune Index linked che si sono purtroppo trasformate in “carta straccia” poiché erano legate a delle obbligazioni emesse dalla disastrata banca statunitense Lehman Brothers. Per proteggere i risparmiatori, però, è intervenuta l’Isvap (l’autorità di vigilanza sulle assicurazioni che oggi si chiama Isass). In particolare, l’Isvap ha stabilito che il capitale investito nelle polizze index linked deve essere sempre garantito dalla compagnia che le vende, qualunque cosa accada sui mercati finanziari.