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Soldi falsi, come riconoscerli per non farsi fregare

Banche 7 Febbraio 2013 Roberto Rais

Nonostante il crescente utilizzo della “moneta elettronica”, l’uso del contante è quotidiano per i 300 milioni di cittadini che fanno parte dei 17 Paesi UE che hanno adottato la valuta unica europea. Cerchiamo allora di comprendere in che modo riconoscere le banconote “false” (o sospette di falsità), e come difenderci dalle truffe.

 

Come riconoscere le banconote false

Per individuare i biglietti falsi, dobbiamo innanzitutto conoscere quelli “veri” e in corso di validità. Per farlo, aiutiamoci con le indicazioni fornite dal Comando Carabinieri Antifalsificazione Monetaria, che ci indicano alcuni elementi da guardare quando abbiamo tra le mani una banconota, al fine di avere la sicurezza della bontà del biglietto in euro:

 

  1. Il nome della valuta: è scritto in latino e in greco (EURO e EYPO)
  2. Firma del presidente della Banca Centrale Europea (oggi, Mario Draghi)
  3. Bandiera dell’Unione Europea: stelle gialle su sfondo blu
  4. Simbolo ©: indicante la tutela del diritto d’autore
  5. Acronimo BCE: nelle cinque lingue ufficiali della Comunità Europea (BCE, ECB, EZB, EKT, EKP)

 

Toccare e muovere

Siamo consapevoli che l’analisi microscopica delle banconote in euro sia fuori dalla portata del comune utilizzo. Pertanto, per cercare di individuare le banconote false, è meglio affidarci – oltre che alla vista – anche al tatto e al dinamismo del movimento della carta:

 

  • Toccare la carta:
    la carta con la quale sono realizzate le banconote in euro ha caratteristiche di particolarità quasi univoca. Toccando una banconota in euro dovremmo accorgerci degli effetti di rilievo lungo alcune aree dei biglietti “veri”. Effetti che potremo facilmente percepire al tatto, senza bisogno di guardare a lungo la banconota.

 

  • Guardare in controluce:
    se abbiamo qualche dubbio sulla veridicità della banconota, possiamo prenderci la libertà di guardarla in controluce. Dovremmo poter scorgere non solamente la più evidente filigrana e il filo di sicurezza microscritto (che apparirà molto più scuro della carta), quanto anche il registro recto-verso, ovvero il valore della banconota, (prima della bandiera europea) stampato per metà su una facciata e metà sull’altra e visbile completamente solo in controluce.

 

  • Muoviamo la banconota:
    se non siamo ancora convinti della validità della banconota, possiamo muoverla leggermente, con piccole rotazioni. Così facendo, sarà possibile osservare il cambio di tono della striscia o della placca olografica, e riprodurre alternativamente il valore nominale della banconota, o il simbolo dell’euro.

 

  • Lente di ingrandimento e luci ultraviolette:
    se infine ne abbiamo la possibilità, possiamo attrezzarci con qualche dispositivo più tecnico. Un primo aiuto ci è dato dall’uso di una lente di ingrandimento, con la quale sarà possibile scorgere dei microcaratteri presenti su entrambe le facciate della banconota. Con la luce ultravioletta, invece, potremo scorgere la presenza dei caratteri di non fluorescenza della carta, e la presenza delle cosiddette fibrille luminescenti.

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