Anche Twitter si schiera contro l’Intelligence

Dopo il braccio di ferro infinito tra Apple e l’FBI, continua la “guerra” tra le Intelligence americane e i colossi della Silicon Valley: anche Twitter si schiera contro le richieste di informazioni da parte delle forze dell’ordine.
L’ultima novità risale a qualche giorno fa, l’annuncio non è stato fatto pubblicamente, bensì rivelato dal Wall Street Journal; il social dell’uccellino ha negato l’accesso al servizio analitico Dataminr, utilizzato per captare in tempo reale gli avvenimenti in giro per il globo. Dataminr è posseduta per il 5% proprio da Twitter ed è proprio la stessa a decidere il flusso dei tweet pubblici e la relativa vendita al pubblico.
La compagnia ha fornito i servizi all’Intelligence negli ultimi due anni, fino allo stop di questi giorni: Twitter ha motivato la decisione affermando di non voler sembrare troppo vicina alle forze dell’ordine americane. Dataminr è stata l’agenzia che ha notificato per prima i recenti attentati di Bruxelles, addirittura con 10 minuti d’anticipo rispetto a tutti gli altri media, oltre che responsabile dell’allerta sugli attacchi di Parigi risalenti al 13 novembre scorso.
Inoltre, il colosso creato da Jack Dorsey ha commentato la vicenda ricordando la sua politica che impedisce a terzi (Dataminr compresa) di vendere dati ad agenzie governative per motivi di controllo, aggiungendo che “i nostri dati sono per la maggior parte pubblici, il governo americano può controllare tranquillamente gli account da solo, come fa chiunque altro“.
Come ricordiamo ogni volta, siamo ben lontani dalla fine della diatriba: l’eterna lotta tra sicurezza e privacy è solo all’inizio, e pare che a farne alle spese, alla fine, sia sempre e solo il comune cittadino.
Fonte: Repubblica