Google Glass: primi problemi con la privacy
Ne abbiamo parlato poco tempo fa in una notizia che ne annunciava le prime prove in pubblico. Meno di un mese è stato sufficiente a far sì che si levassero le prime voci contro i Google Glass, ovvero gli speciali occhiali a realtà aumentata progettati e costruiti da Google. I volontari che stanno sperimentando l’uso degli occhiali per le strade degli Stati Uniti, infatti, si sono visti impedire l’accesso a locali come bar e casinò, ma il divieto potrebbe presto estendersi a banche, ospedali e luoghi pubblici in generale. Si è arrivati al punto che alcuni membri del congresso americano, appartenenti a entrambi le fazioni politiche, hanno scritto una lettera a Larry Page, amministratore delegato di Google per manifestare la propria perplessità e chiedere rassicurazioni sulla tutela della Privacy.
Una questione delicata
I Google Glass sono un’invenzione straordinaria, ma la loro stessa natura li rende difficili da maneggiare, soprattutto quando entra in gioco la privacy e il suo rispetto. Gli occhiali, in effetti, offrono la possibilità di scattare fotografie e riprendere immagini in totale tranquillità, caricando poi online qualsiasi cosa nello spazio di pochi secondi. Il rischio è duplice, poiché non solo ogni persona rischia di essere filmata o fotografata a sua insaputa con la massima facilità, ma anche chi indossa gli occhiali può incappare in rischi analoghi in caso di smarrimento del dispositivo.
Al momento i volontari in possesso dei Google Glass sono un paio di migliaia, ma è facile immaginare cosa potrebbe succedere se un accessorio di questo tipo raggiungesse la popolarità di smartphone e tablet. In attesa di sapere come evolveranno le cose, per maggiori informazioni, e uno spettacolare video, sui Google Glass, possiamo visitare questa pagina.