La prof. è un computer: in 6 mesi non se ne accorge nessuno

Jill Watson è una professoressa come tante altre: lavora per il Georgia Institute of Technology come assistente del corso online sulle intelligenze artificiali, correggendo esercizi e rispondendo alle domande dei vari studenti. L’unica differenza rispetto a tante altre come lei, è che Jill è a sua volta un’intelligenza artificiale!
Per sei mesi nessuno studente si è reso conto del fatto, come spiega Ashok Goel, docente del corso che aveva bisogno di un aiuto per rispondere alle migliaia di domande poste dai ragazzi, talmente in difficoltà da arrivare alla “soluzione Jill”.
“La piaga più grande dei corsi online è l’alto tasso di abbandono da parte degli studenti. La causa principale è che gli studenti stessi lamentano di non avere abbastanza interazioni con gli insegnanti. Abbiamo creato Jill per fornire risposte e feedback più veloci“. E a quanto pare l’operazione ha funzionato molto bene, ma com’è stato possibile dar vita a un’idea simile?
Innanzitutto Goel e i suoi colleghi hanno raccolto oltre 40 mila domande, inserendole in un algoritmo in grado di comprenderle ed elaborare una risposta sensata, operazione resa più semplice dal fatto che spesso le domande si ripetono ciclicamente, come “dove trovo i testi?” o “dove posso trovare i voti?” e via discorrendo.
Inizialmente Jill non funzionava granché bene, fornendo risposte prive di senso o fuori tema, ma dopo due mesi di duro lavoro il team di sviluppo è riuscito a raggiungere una pertinenza del 97% sul totale delle domande, tanto da non far rendere conto agli studenti che non stavano interagendo con un essere umano, bensì con un computer.
Si narra che qualcuno abbia addirittura chiesto un appuntamento alla sensuale Jill, e a questa richiesta, purtroppo, l’intelligenza artificiale non può proprio rispondere!
Fonte: Repubblica