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Office 2013: Microsoft fa marcia indietro sulle licenze

Computer 10 Aprile 2013

Chi come noi lavora dalla mattina alla sera conosce bene l’importanza di operare con strumenti affidabili. La raccolta di programmi Office di Microsoft può essere ormai considerata, a tutti gli effetti, uno tra i più importanti strumenti di lavoro per una grande quantità di professionisti. È quindi con una certa preoccupazione che tutti noi abbiamo osservato le recenti mosse di Microsoft a proposito del sistema di licenze del suo nuovo Office 2013. Finalmente, sembra esserci qualche certezza.

 

 

La storia in breve

All’annuncio di Office 2013, Microsoft ha affermato che la licenza d’uso della nuova raccolta sarebbe stata legata esclusivamente a un solo computer. Microsoft ha parlato di un vero “matrimonio” che avrebbe unito per la vita il pacchetto Office al computer sul quale era installato. Nel malaugurato caso di un problema o di un guasto al computer, tuttavia, questa decisione comportava necessariamente l’acquisto di una nuova licenza d’uso. La decisione ha causato da subito un grande scalpore, al punto che Microsoft, subissata di proteste, è stata costretta a tornare sui propri passi.

 

 

La decisione di Microsoft

A seguito delle proteste, Microsoft ha prima pensato di inserire un’eccezione, e cioè consentire il trasferimento della licenza a un altro computer solo nel caso in cui il PC vittima del guasto fosse ancora in garanzia. Questa decisione, che chiaramente ammetteva l’esistenza di un errore da parte di Microsoft, ha però avuto breve durata.

In virtù di quanto è successo, infatti, Microsoft ha di recente pubblicato un post sul suo blog dedicato a Office, dove in sostanza si comunica che i termini d’uso sono stati modificati. Il post, in lingua inglese, si può trovare a questa pagina. In breve, la modifica riguarda proprio la trasferibilità della licenza da un computer all’altro.

 

Come è stata modificata la licenza

Secondo le ultime modifiche, le cose stanno così: possiamo trasferire la licenza che abbiamo acquistato a un computer diverso da quello sul quale abbiamo inizialmente installato Office. A patto però che questo avvenga non più di una volta ogni 90 giorni, fatta eccezione per eventuali guasti hardware. Il nuovo computer diventa così quello ufficiale. Possiamo anche usare un PC non nostro, ma solo se la licenza originale è intestata a noi e se il proprietario del computer accetta i termini del contratto. Il software va quindi eliminato dal computer precedente e non possono essere tenute copie di alcun genere.

 

 

Una vittoria importante

La politica iniziale di Microsoft era decisamente troppo severa, anche se è facile capire che la scelta di unire in modo definitivo una licenza a una singola macchina era dettata dalla pirateria. Creare delle condizioni tanto restrittive, però, va come sempre a svantaggio di chi rispetta le leggi e paga regolarmente le licenze dei programmi che acquista. Il fatto che una realtà importante come Microsoft torni sulle proprie decisioni, in ogni caso, va sottolineato. Prima di tutto perché ammettere l’errore rende merito all’azienda stessa. In secondo luogo dimostra ancora una volta lo straordinario potere che i consumatori possono esercitare quando agiscono insieme.

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