Windows 10 aggiorna con l’inganno: Microsoft, così non va

Windows 10 doveva essere il sistema operativo del futuro, quello che avrebbe sbaragliato la concorrenza e convinto centinaia di milioni di utenti ad abbandonare le vecchie versioni: Microsoft ha investito molto nel progetto, tra una campagna pubblicitaria mastodontica e l’offerta dell’aggiornamento gratuito. Eppure, dopo quasi un anno dal debutto, i dati mostrano numeri preoccupanti per la casa di Redmond: il nuovo sistema operativo è stato adottato da una fetta di utenti che si attesta tra il 15 e il 20% del totale, cifre neanche lontanamente simili alle aspettative, inferiori sia a quelle di Windows 7 sia addirittura a quelle del vetusto Windows XP, utilizzato ancora oggi da tante, tantissime aziende.
Da qualche mese ormai, con un tentativo quasi disperato, Windows 10 è stato spostato dagli aggiornamenti facoltativi a quelli importanti di Windows Update. Una mossa che, secondo le stime, ha consentito di raggiungere il traguardo dei 200 milioni di installazioni: nel momento in cui scriviamo, si parla di 270 milioni circa.
Quel che ha fatto insorgere il grande pubblico è un problema scoperto alcune settimane fa, quando Microsoft ha tirato davvero troppo la corda: molti utenti si sono trovati il nuovo sistema operativo installato automaticamente sul proprio PC. Com’è possibile, se nessuno aveva dato il consenso? Semplice, la compagnia di Redmond ha modificato la schermata di aggiornamento che ogni tanto campeggia sullo schermo ricordandoci di aggiornare gratuitamente: se prima schiacciare la X in alto a destra la chiudeva, spedendola nuovamente nella taskbar, ora Windows prende questa azione come un tacito consenso, facendo partire di fatto l’aggiornamento.
La mossa è stata paragonata alla stregua di un malware, e oggettivamente è quello di cui si tratta: cliccare un pulsante pensando di ottenere un risultato e invece ottenerne un altro. Come vedete dalla schermata sottostante, apparentemente non c’è scampo, ma la soluzione in realtà esiste: bisogna selezionare HERE (QUI in italiano), tasto che permette di modificare o cancellare la programmazione dell’aggiornamento.
Il traguardo di un miliardo di PC con Windows 10 è sembrato folle fin dall’inizio ma la situazione è ben più drastica del previsto, tanto da spingere Microsoft ad attuare strategie aggressive e deplorevoli come quella evidenziata, ancora in atto. Cosa resta da fare quindi? Quali strade può percorrere per convincere i suoi clienti a passare all’ultima versione? Le opzioni sono diverse e nessuna è esente da grossi sforzi finanziari e di tempo. Potrebbe estendere l’offerta di aggiornamento gratuito, che scadrà il 29 luglio, ma non è detto che sia sufficiente.
Un’altra strada percorribile sarebbe quella mettere qualcosa in più sul piatto, per esempio Office, uno dei pacchetti di applicazioni più apprezzati e utilizzati di sempre. Regalarlo insieme a Windows 10 potrebbe essere la mossa vincente, come suggerisce Extremetech, perché il vero problema dell’ultimo sistema operativo di Microsoft non è che sia brutto o difficile da usare: semplicemente ci sono pochi motivi per aggiornare, dato che i programmi funzionano senza problema alcuno anche sui predecessori.
Una cosa è certa, la strategia messa in atto da Microsoft non sta dando i frutti sperati e si sente il bisogno di una svolta, un cambio di direzione importante, qualcosa che spinga anche i più affezionati a Windows 7 e XP ad aggiornare: il traguardo del miliardo, in fondo, è ancora lontanissimo.