Lunedi 4 novembre, Fassina riceve le partite Iva

Sempre più vicina la data e sempre più prossima la rovina di 200mila partite Iva. Di cosa stiamo parlando? Dell’aumento dei contributi previdenziali per i professionisti iscritti alla gestione separata Inps che da gennaio 2014 dovrebbe passare dall’aliquota attuale del 27,72% al 28,72%.
E questo sarà solo il primo di una serie di aumenti perché il grandioso progetto orchestrato dalle nostre menti più illuminate prevede una serie di incrementi che porteranno la quota al 33% del reddito. In pratica i nostri geniali governanti hanno deciso di tassare le partite Iva senza ordine applicando la stessa aliquota che pagano i lavoratori dipendenti, i quali anche se versano una montagna di denaro nelle casse dell’Inps, almeno possono contare sullo stipendio garantito alla fine del mese.
Non ci sono parole per definire questa immane opera di sciacallaggio fiscale che punisce categorie deboli di partite Iva che non hanno un ordine professionale cui appoggiarsi e nessuna rappresentanza al tavolo delle contrattazioni. Stiamo parlando di grafici, consulenti, traduttori e decine di altre categorie.
A dare voce a questi professionisti si sta impegnando Acta insieme ad altre associazioni che hanno deciso di promuovere un appello da rivolgere al Governo per chiedere il blocco immediato dell’aumento dei contributi. Lunedi 4 novembre a Roma, Anna Soru e Susanna Botta di Acta consegneranno al viceministro Fassina “anche un bel pacco di carta con la stampa delle firme raccolte su change.org, sulla scia della nostra campagna DicaNo33″.
Per ora le firme raccolte sono oltre 12.000 e tutti noi ci auguriamo che aumentino in maniera esponenziale. Ma in tutto questo, ci chiediamo: che fine ha fatto la sinistra che sostiene i lavoratori? E dove si è nascosta la destra che si vanta di parlare ai piccoli imprenditori?
Ma certo, lo sappiamo: sono tutti presi da questioni molto più importanti e noi, come sempre, non ne facciamo parte!