Scandalo pagamenti arretrati della Pa: escluse le partite Iva!

Ancora una volta bisogna gridare allo scandalo per la scarsa attenzione che questo Paese mostra nei confronti di lavoratori autonomi e partite Iva. Noi ci battiamo affinché questo atteggiamento miope cambi, ma purtroppo dobbiamo prendere atto di fatti che continuano ad andare nella stessa inaccettabile direzione. L’ultimo caso è quello che riguarda i pagamenti arretrati della pubblica amministrazione. Come forse sapete, si sta trattando per lo sblocco di una prima tranche di circa 20 miliardi, che potrebbe arrivare già prima dell’estate. Ebbene, da questi pagamenti saranno esclusi tutti i professionisti, ossia tutti i soggetti che operano come lavoratori autonomi.
Un decreto che non parla di partite Iva
A lanciare l’allarme è stato il Consiglio nazionale dell’Ordine degli architetti, che ha rilevato come nella bozza di decreto a cui il governo sta lavorando per sbloccare i primi 20 miliardi di pagamenti arretrati della pubblica amministrazione si parli di imprese, ma non si faccia nessun riferimento ai liberi professionisti. Eppure sono tanti quelli che a vario titolo, dagli ingegneri ai citati architetti, dai geologi ai tecnici del settore del restauro, vantano contratti economicamente non onorati con lo Stato. Difficile stimare le cifre, ma certamente dei circa 70-80 miliardi totali di arretrati, qualche miliardo di euro è dovuto certamente al mondo della libera professione e quindi delle partite Iva. Caso emblematico è proprio quello degli architetti che vanterebbero nei confronti dello Stato “crediti per circa 500 milioni di euro sul totale di circa 2 miliardi dovuti al comparto della progettazione delle opere pubbliche”. E quello delle costruzioni è certamente uno dei settori più colpiti tanto dalla crisi che dalla mancanza di liquidità per i ritardi con cui, in particolare l’amministrazione pubblica, salda i propri debiti arretrati. “Più di altre professioni – fanno sapere ancora gli architetti – stiamo pagando un pesante tributo alla crisi poiché sulla nostra attività si riflette inevitabilmente il trend negativo del settore dell’edilizia che provoca la chiusura di numerosissimi studi professionali di medie e piccole dimensioni con gravissime conseguenze negative soprattutto per i giovani”.
Commissione parlamentare all’opera, forse c’è ancora tempo
Proprio in questi giorni tra l’altro, la Camera dei deputati ha dato il via libera alla costituzione di una Commissione speciale che dovrebbe con estrema urgenza analizzare il provvedimento che il governo sta mettendo a punto proprio per dare il via libera ai primi pagamenti arretrati. Questo significa che c’è ancora il tempo sufficiente per sollecitare i deputati affinché in fase di conversione del decreto pongano rimedio alla grave lacuna riguardante i liberi professionisti e quindi tutte le partite Iva. Tra l’altro in questi giorni è in atto anche un braccio di ferro con l’Unione europea sull’entità complessiva dei pagamenti arretrati che potrebbero essere onorati. In un primo momento infatti da Bruxelles avevano lasciato intendere che avrebbero tollerato eventuali sforamenti del patto di stabilità dovuti all’utilizzo di fondi per pagamenti della pubblica amministrazione. C’è stata però una parziale marcia indietro, visto che la Commissione europea ci ha tenuto a evidenziare che comunque l’Italia e i suoi conti pubblici restano sorvegliati speciali. Quello che si può sperare è allora che, da Bruxelles arrivi un definitivo via libera, e che si proceda finalmente a pagare il dovuto a chi ha lavorato per lo Stato, compresi ovviamente i tanti professionisti con partita Iva che operano nel settore pubblico. Solo così si potrà sperare di rimettere un po’ di liquidità in circolo e di ridare un po’ di ossigeno ai consumi e più in generale alla nostra economia.