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Auto e telefono per i vecchi contribuenti minimi

Costi deducibili 28 Novembre 2017
contribuenti minimi regime

Scaricare un costo. Per chi sceglie di aprire adesso la partita Iva il problema non si pone, poiché col nuovo regime agevolato del forfetario il concetto di spesa da sottrarre dal fatturato per pagare meno tasse non esiste più: l’unico costo deducibile rimasto in vita è rappresentato infatti dai contributi versati alla cassa di previdenza.

Col nuovo regime agevolato del forfetario il concetto di spesa da sottrarre dal fatturato per pagare meno tasse non esiste più.

Esistono però – sebbene ormai siano una razza in via di estinzione – i vecchi cari contribuenti minimi, quelli cioè che hanno avviato l’attività prima del 2016 e fatturano meno di 30mila euro l’anno. Per loro c’è ancora la possibilità di scaricare i costi, pertanto meglio essere preparati su come comportarsi con auto e telefoni, due spese con le quali le partite Iva si imbattono di frequente. C’è chi infatti utilizza l’auto per spostarsi da un posto all’altro e il telefonino per parlare direttamente con clienti e fornitori.

I contribuenti minimi hanno avviato l’attività prima del 2016 e fatturano meno di 30mila euro l’anno.

La regola è molto semplice. Per chi infatti ricade ancora nel regime agevolato dei contribuenti minimi tutte le spese relative alle auto e alla telefonia si considerano sempre a uso promiscuo, cioè a uso misto sia privato sia aziendale, e di conseguenza possono essere dedotte – vale a dire sottratte da quanto viene fatturato ai clienti – al 50%, quindi per la metà.

Le spese per i contribuenti minimi

Trattandosi di una presunzione effettua dal Fisco, non si può scappare. Quindi anche se si utilizzano il telefono cellulare e l’auto esclusivamente per l’attività lavorativa e non anche per fini privati non si può dedurre comunque più del 50% del costo.

Occhio a considerare un aspetto importante. Mentre nel regime ordinario il costo deducibile è al netto dell’Iva, per i contribuenti minimi il costo deducibile ingloba anche l’Iva, poiché chi sceglie il regime agevolato dei minimi non può detrarre l’Iva sugli acquisti.

Così per esempio, se durante l’anno sono stati pagati costi relativi alle automobili (manutenzioni, carburanti, assicurazioni, ecc.) per 1.000 euro + Iva di 220 euro, per un totale di 1220 euro, e costi per la telefonia per 500 euro + Iva di 110, per un totale di 610 euro, nel regime dei minimi si possono dedurre 610 euro per le spese sulle auto (1.220 x 50%) e 305 euro per i costi relativi alla telefonia (610 x 50%).

Ovviamente, la mancata possibilità di detrarre l’Iva deriva dal fatto che i contribuenti minimi emettono le fatture al cliente senza aggiungere l’Iva. Quindi se da un lato non si versa l’imposta al Fisco, dall’altro non si può neanche sottrarre quella pagata sugli acquisti.

Infine una precisazione non di poco conto. Dal momento che le fatture emesse dai minimi sono senza Iva, quando l’importo della prestazione o della cessione del bene supera i 77,47 euro non ci si deve dimenticare di apporre sul documento una marca da bollo da 2 euro.

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