Detrazioni, adesso il Parlamento deve staccare lo scontrino
Il Disegno di legge sulla delega fiscale, in sostanza la possibilità di detrarre dal reddito gli scontrini e le ricevute per le spese sostenute è stato lincenziato dalla Commissione Finanze del Senato. Ora tutto passa nelle mani del Governo.
Se il provvedimento andasse in porto si verificherebbe un evento atteso da tempo. Soprattutto dai lavoratori autonomi che possono già scaricare parte delle loro spese, ma non tutte. Ora Il tema è verificare che cosa significa quel “non tutte”. Ciò che ci aspettiamo è che, al più presto, venga reso noto quello che si può fare e come farlo.
Come detto, il disegno di legge di delega fiscale deve ancora ottenere il via libera definitivo in Parlamento e quindi non sono esclusi altri cambiamenti in corsa. Inoltre, l’emendamento appena approvato rappresenta soltanto un primo passo: spetterà, infatti, al Governo (su delega, cioè su incarico della Camera e del Senato) definire nello specifico in che modo applicare la nuova legge. È probabile, dunque, che l’esecutivo guidato da Mario Monti deciderà di imporre le nuove regole soltanto su alcuni tipi di spese. Di qui la nostra necessità di sapere cosa si potrà detrarre e come. Inoltre, bisognerà pure verificare in che modo funzioneranno gli incentivi fiscali, rispondendo ad alcuni interrogativi ancora aperti. Esempio: le spese sostenute potranno essere sottratte dal reddito dichiarato ogni anno o dalle imposte nette dovute? In quest’ultimo caso, il vantaggio sarà distribuito in egual misura su tutti i contribuenti. Se invece i costi verranno dedotti dal reddito, a trarne vantaggio sarà soprattutto chi guadagna di più e paga di solito una percentuale di tasse più alta. Infine, sarà importante verificare a quanto ammonta la quota delle spese detraibili o deducibili. L’auspicio è che la percentuale sia molto alta, pari ad almeno il 50%, come avviene già oggi per i costi delle ristrutturazioni edilizie.