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Spese deducibili, di cosa si tratta

Costi deducibili 17 Luglio 2017
Spese deducibili

Cosa sono le spese deducibili? Oggi sostengo una spesa, domani pago meno tasse. Questo semplicissimo concetto ha guidato per anni la gestione dell’attività economica da parte delle partite Iva, impegnate a tenere sempre documentate le spese sostenute durante il lavoro così da poterle scaricare, cioè sottrarre a fine anno dai compensi per versare meno tasse.

L’unico limite era quello dell’inerenza della spesa, ossia il costo doveva essere attinente all’attività e non estraneo.

Ebbene questo modo di comportarsi è stato ormai stravolto dal nuovo regime forfetario, l’unico regime agevolato rimasto ancora valido per chi comincia una nuova attività o per chi ha un basso giro d’affari.

Le cose sono cambiate

Nel nuovo sistema il reddito su cui pagare le tasse non è più calcolato come differenza tra compensi e spese deducibili, ma è determinato forfetariamente (da qui il nome attribuito nella prassi al nuovo regime) dal Fisco applicando ai ricavi una percentuale variabile in base all’attività svolta.

Nel regime forfetario il Fisco non si interessa più dei costi sostenuti dalla partita Iva.

Scompare pertanto il concetto di costo deducibile. Nel forfetario il Fisco non si interessa più dei costi sostenuti dalla partita Iva.

C’è una sola eccezione, quella dei contributi versati alla cassa previdenziale obbligatoria. Le somme versate all’Inps o ad altre casse sono infatti l’unica spesa che chi applica il forfetario può scaricare.

Per quanto concerne l’Inps la deduzione è possibile in maniera piena seguendo la regola della “cassa”, cioè i contributi sono deducibili nell’anno in cui vengono pagati. Pertanto nella dichiarazione dei redditi che verrà compilata nel 2017 sui redditi del 2016 si potranno dedurre soltanto i contributi che sono stati effettivamente versati da gennaio a dicembre 2016.

Queste regole valgono sia per la gestione artigiani/commercianti (la cassa a cui devono obbligatoriamente iscriversi gli imprenditori individuali) sia per la gestione separata (la cassa a cui invece sono tenuti a iscriversi i lavoratori autonomi e quelli che non appartengono a nessun Ordine o Albo).

Chi è iscritto a un ordine

Gli iscritti a un Ordine devono invece versare ogni anno i contributi alla specifica cassa previdenziale (per esempio l’Inarcassa per ingegneri e architetti, l’Inpgi per i giornalisti e così via).

I contributi deducibili sono solo quelli pagati all’Ordine a titolo soggettivo.

In questo caso i contributi deducibili sono solo quelli pagati all’Ordine a titolo soggettivo. La parte di contributo oggettivo è invece indeducibile.

Chi ha scelto di costruirsi una pensione complementare può dedurre anche i contributi versati alla previdenza integrativa.

Chi ha scelto di costruirsi una pensione complementare può dedurre anche i contributi versati alla previdenza integrativa. In questo caso si possono scaricare i contributi entro il limite massimo di 5.164,57 euro all’anno.

Ovviamente per poter dedurre queste spese bisogna presentare al commercialista tutta la documentazione attestante il pagamento dei costi. Pertanto vanno sempre conservate  le quietanze bancarie, i bollettini postali e tutta la modulistica riguardante le spese sostenute.

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