Dichiarazione+dei+redditi%2C+come+farla+senza+sbagliare
lamiapartitaivait
/dichiarazione-dei-redditi-come-farla-senza-sbagliare/amp/
Tasse

Dichiarazione dei redditi, come farla senza sbagliare

Published by
Dalma Bonaiti

Ecco come imparare a compilare la dichiarazione dei redditi senza commettere errori, passaggio dopo passaggio con i nostri consigli. 

Ogni anno, la dichiarazione dei redditi rappresenta un terrificante labirinto per tutti. Ecco quindi una panoramica completa su tutto ciò che devi sapere riguardo la dichiarazione dei redditi. Esploreremo insieme l’essenza della dichiarazione, il suo funzionamento, i soggetti obbligati alla sua presentazione, i differenti tipi di dichiarazione disponibili e i documenti necessari.

Dichiarazione dei redditi: la guida per evitare errori costosi

La dichiarazione dei redditi rappresenta uno strumento fondamentale che ogni cittadino contribuente utilizza per comunicare con l’apparato fiscale nazionale l’ammontare dei propri redditi percepiti. Attraverso l’invio di questo documento, ogni italiano che guadagna un reddito durante l’anno ha l’opportunità di comunicare i suoi guadagni all’Erario e calcolare accuratamente le eventuali imposte da versare.

Foto | Gajus @Canva – lamiapartitaiva.it

Ma attenzione, la parola “eventuali” è un elemento essenziale da sottolineare, poiché la compilazione di questa dichiarazione non necessariamente implica il pagamento delle imposte. In realtà, può accadere che a seguito della presentazione della dichiarazione, sia l’apparato fiscale a trovarsi in debito con il contribuente, il che rappresenta un ulteriore motivo per trasmetterla.

La dichiarazione dei redditi in pochi semplici passaggi

Il funzionamento della dichiarazione dei redditi è piuttosto semplice da comprendere. Ma prima di tutto, è importante sottolineare che si tratta di un documento di comunicazione unico ed annuale. Quando diciamo “unico”, intendiamo dire che tutte le informazioni riguardanti i redditi di un contribuente vengono trasmesse attraverso un unico documento. “Annuale” invece, significa che la dichiarazione fa sempre riferimento ad un solo anno fiscale.

È importante ribadire che il periodo di compilazione e trasmissione della dichiarazione è l’anno successivo rispetto a quello di riferimento. Ad esempio, nel 2023, si dichiarano i redditi che si sono prodotti nel 2022.

La dichiarazione viene redatta secondo precise regole e segue modelli ministeriali che vengono approvati ogni anno. Pertanto, esistono dei tempi e delle modalità specifiche da rispettare per la compilazione e l’invio.

È fondamentale essere consapevoli di questa condizione e non affrettarsi nella compilazione, in quanto gli aggiornamenti continui dei software per la compilazione possono comportare delle modifiche nell’esito della dichiarazione stessa.

Una volta completata la dichiarazione, ogni contribuente si troverà in una di due situazioni: o sarà in debito o avrà un credito nei confronti dell’apparato fiscale.

La situazione debitoria si verifica quando, a fronte dei redditi percepiti durante l’anno, il contribuente è tenuto a versare una somma all’apparato fiscale.

Invece, se a fronte dei redditi percepiti durante l’anno è l’apparato fiscale a dover una somma al contribuente, si parla di situazione di credito. In questa ipotesi, il contribuente può richiedere il rimborso di tale somma (in specifici casi) oppure conservare il credito e utilizzarlo per eventuali debiti futuri.

Ora che abbiamo chiaro cosa sia la dichiarazione dei redditi e a cosa serve, vediamo chi è tenuto a presentarla, se esistono diverse modalità, quali sono i tempi di presentazione, chi si occupa della redazione ma, soprattutto, quali sono i requisiti essenziali per una corretta compilazione.

Scegliere il tipo di dichiarazione giusto

Arriviamo ora a un altro dilemma: quale tipo di dichiarazione dei redditi presentare. In Italia, come ben sappiamo, le cose possono diventare complicate.

Attualmente, abbiamo due modelli per l’invio delle dichiarazioni dei redditi delle persone fisiche: il modello 730 e il modello Redditi Persone Fisiche.

Il modello 730 è destinato ai lavoratori dipendenti e ai pensionati, ovvero coloro che hanno un sostituto d’imposta (ovvero qualcuno che trattiene le imposte e le versa per loro durante l’anno). Il grande vantaggio di questo modello è che non è necessario eseguire calcoli per eventuali rimborsi. Eventuali crediti vengono infatti direttamente riportati sullo stipendio del dipendente o sulla rata pensionistica. Lo stesso meccanismo si applica anche nel caso in cui siano dovute imposte.

Tuttavia, se si desidera richiedere un rimborso direttamente all’Agenzia delle Entrate o se si ha un debito e si desidera gestirlo in autonomia, è comunque possibile farlo. Basta comunicarlo durante la fase di compilazione indicando se si vuole compilare il modello con o senza sostituto d’imposta.

Il modello Redditi PF (persone fisiche) è invece utilizzato dai contribuenti che non possono presentare il modello 730 e include:

– tutti i titolari di partita IVA, anche se non hanno prodotto redditi;
– coloro che hanno percepito redditi da datori di lavoro che non sono sostituti d’imposta (ad esempio i dipendenti di datori di lavoro in regime forfettario);
– coloro che presentano la dichiarazione per conto di soggetti deceduti;
– chi ha percepito redditi all’estero;
– i contribuenti che devono dichiarare plusvalenze, redditi da capitale o redditi finanziari.

Chi deve compilare la dichiarazione dei redditi?

Contrariamente a quanto si potrebbe pensare, non sono tutti coloro che hanno percepito redditi durante l’anno a dover presentare la propria dichiarazione. Ci sono situazioni in cui è necessario compilare la dichiarazione anche in assenza di redditi e altre in cui, nonostante la presenza di redditi, si è esentati dalla presentazione.

In generale, sono tenuti a compilare la dichiarazione coloro che durante l’anno hanno percepito:
– redditi fondiari;
– redditi da capitale;
– redditi da lavoro dipendente;
– redditi da lavoro autonomo;
– redditi d’impresa;
– redditi diversi (diritti d’autore, prestazioni occasionali, ecc.).

Facendo una semplificazione e personificando coloro che generano tali tipologie di reddito, possiamo affermare che devono compilare la dichiarazione tutti i titolari di partita IVA, i lavoratori dipendenti che hanno avuto più datori di lavoro durante l’anno, i proprietari di immobili, coloro che hanno ricevuto indennità come la NASPI, chi ha generato redditi da trading online o redditi da capitale e chi ha svolto prestazioni occasionali.

Tuttavia, per capire se si è obbligati o meno a presentare la dichiarazione, è utile definire chi NON è tenuto alla sua compilazione. Come spesso accade in Italia, ci sono molte eccezioni.

Chiaramente, chi non ha percepito alcun reddito non è tenuto a compilare la dichiarazione (fatta eccezione per i titolari di partita IVA, che devono sempre farlo indipendentemente dal reddito generato).

Ci sono anche casi in cui i contribuenti che hanno percepito redditi durante l’anno fiscale non sono obbligati a inviare la dichiarazione. Questi casi includono:
– coloro che svolgono attività di lavoro dipendente e che durante l’anno hanno avuto un solo datore di lavoro;
– redditi per i quali è dovuta un’imposta non superiore a 10,33 euro, sempre a patto che non si sia titolari di partita IVA;
– possesso solo dell’abitazione principale e di altri fabbricati non affittati situati in un comune diverso da quello dell’abitazione principale e soggetti all’IMU;
– rapporti di lavoro dipendente, collaborazione coordinata e continuativa, compresi i lavori a progetto, pensione, a condizione che siano corrisposti da un unico sostituto d’imposta o conguagliati dall’ultimo sostituto;
– percepimento di redditi esenti, come le rendite erogate dall’INAIL, le pensioni di guerra, le pensioni sociali, le indennità;
– redditi soggetti a imposta sostitutiva, come gli interessi sui titoli del debito pubblico;
– possesso di redditi soggetti a ritenuta alla fonte a titolo di imposta, ad esempio gli interessi sui conti correnti.

Ora che abbiamo visto chi deve o non deve compilare la dichiarazione, sorge spontanea una domanda: “Se non sono obbligato a farlo, posso comunque inviarla? È conveniente?” Si, è conveniente. Nel nostro sistema fiscale sono previste agevolazioni (deduzioni e detrazioni) che possono portare a una situazione di credito. Quindi, perché lasciare del denaro allo Stato?

Infatti, non presentando la dichiarazione, si perderebbe un eventuale credito e non si avrebbe più diritto a un rimborso. Quindi, nel dubbio, è meglio compilare la dichiarazione.

Quando si presenta la dichiarazione dei redditi

La presentazione della dichiarazione dei redditi è un momento particolare che richiede attenzione e tempestività. Ogni anno, solitamente, si devono aspettare alcune settimane prima di poter inviare la dichiarazione all’amministrazione finanziaria, poiché è necessario attendere le istruzioni e i software aggiornati per la compilazione.

Di solito, prima di maggio non si dispone ancora delle versioni definitive, rendendo impossibile la redazione delle dichiarazioni.

Inoltre, le tempistiche di presentazione variano a seconda del modello scelto. Ad esempio, il modello 730 deve essere presentato entro il 30 settembre dell’anno successivo al periodo d’imposta di riferimento. Quindi, per dichiarare i redditi del 2022, il modello 730 dovrà essere presentato entro il 30 settembre 2023.

Il modello Redditi persone fisiche, invece, deve essere presentato entro il 30 novembre dell’anno successivo al periodo d’imposta di riferimento. Per esempio, per dichiarare i redditi del 2022, il modello Redditi persone fisiche dovrà essere presentato entro il 30 novembre 2023.

Nonostante le scadenze di presentazione siano il 30 settembre e il 30 novembre (salvo proroghe), il versamento delle imposte inizia il 30 giugno.

Pertanto, è possibile inviare la dichiarazione al fisco dopo aver iniziato il pagamento delle imposte e si può anche pagare le imposte in ritardo con un piccolo interesse.

Considerando inoltre che la documentazione necessaria per la corretta redazione della dichiarazione spesso non è disponibile prima di maggio/giugno, il rispetto dei tempi per essere in regola con il primo versamento dovuto risulta sempre una corsa contro il tempo.

Documenti necessari per la dichiarazione dei redditi

È comune non sapere quali documenti servano per la dichiarazione dei redditi e trovarsi impreparati di fronte alle domande del commercialista o del CAF. Questo accade perché le informazioni e la comunicazione da parte delle istituzioni sono spesso frammentate e di difficile comprensione.

Per un’adeguata compilazione della dichiarazione e una tempestiva presentazione, la documentazione è fondamentale e quindi è importante reperire e conservare i documenti durante l’anno.

Ovviamente, innanzitutto, dobbiamo avere a disposizione i nostri documenti identificativi e se siamo in possesso di partita IVA, la contabilità completa e ordinata.

In secondo luogo, saranno necessari anche:

– Certificazioni uniche dei sostituti d’imposta (datore di lavoro, INPS per NASPI, committenti, ecc.).
– Contratti di affitto per eventuali immobili e relativi F24 per il pagamento delle imposte.
– F24 relativi ai versamenti degli acconti della dichiarazione precedente.
– Documenti attestanti redditi diversi (es. prestazioni occasionali, bonifici ricevuti).
– Documenti attestanti la percezione di redditi dall’estero.
– Eventuali fatture, ricevute o documentazione relativa a oneri deducibili o detraibili.

Parlando di oneri deducibili e detraibili, introduciamo il famoso campo delle spese da scaricare. Per tali spese si intendono quelle sostenute durante l’anno che danno diritto a agevolazioni fiscali. Di seguito, un elenco delle principali:

– Contratti di locazione per persone che vivono in affitto.
– Ricevuta di versamento per interessi sui mutui.
– Documentazione per la detrazione delle ristrutturazioni edilizie e delle operazioni di risparmio energetico.
– Ricevute o versamenti per iscrizioni ad attività sportive dilettantistiche dei figli.
– Spese sanitarie: visite mediche, ticket farmaci, scontrini per l’acquisto di farmaci e dispositivi medici, ecc.
– Acquisto di protesi mediche.
– Spese dentistiche.
– Apparecchi acustici.
– Degenze ospedaliere o in case di cura private.
– Abbonamento trasporto pubblico.
– Spese scolastiche e asilo.
– Spese universitarie.
– Assicurazioni sulla vita.

In conclusione, la documentazione è imprescindibile per effettuare correttamente la dichiarazione dei redditi e inviarla in modo tempestivo alle autorità competenti.

Dalma Bonaiti

Recent Posts

Bonus per i figli, c’è qualcosa di straordinario

In arrivo una bellissima novità per chi ha figli: un bonus davvero straordinario. Vediamo in…

5 giorni ago

Pensione, quel maledetto problema dell’età

Le pensioni sono, da sempre, un tema caldo nel nostro Paese. In particolare, grande dibattito…

5 giorni ago

Stipendi, presto si sapranno quelli degli altri

Conoscere gli stipendi degli altri non è possibile, a meno che non si abbia un…

5 giorni ago

Pensioni, qualcosa di cui devi preoccuparti, subito

Le preoccupazioni riguardo all'impatto dell'invecchiamento della popolazione sui sistemi pensionistici sono diffuse Secondo il rapporto…

5 giorni ago

Sostegni alle famiglie, come richiedere i bonus facilmente

Mandare avanti una famiglia può avere dei costi importanti. Per questo è bene conoscere bonus…

5 giorni ago

Fine degli aiuti, l’Inps ti avvisa così

Con un avviso imprevisto l'INPS ha nelle scorse ore messo in allarme tantissime famiglie italiane:…

5 giorni ago