Roma, 20 giugno 2012 – Un incontro urgente con il prefetto di Roma Giuseppe Pecoraro e il sindaco Gianni Alemanno. È questa la richiesta che arriva oggi da Raffaele Marcello, presidente di Unagraco, e Marco Cuchel, presidente dell’Anc. Al centro del confronto, le dismissioni immobiliari degli Enti di previdenza privatizzati. Una questione che va avanti da mesi, segnata da polemiche e accuse di poca trasparenza. Intanto, restano sullo sfondo le preoccupazioni degli iscritti e degli inquilini coinvolti.
Per Marcello e Cuchel, la vendita del patrimonio immobiliare delle Casse di previdenza non è certo una decisione presa alla leggera. “Gli immobili che verranno venduti serviranno in futuro a pagare le pensioni degli iscritti”, spiegano in una nota diffusa questa mattina. La Cassa nazionale di previdenza dei ragionieri, che conta circa 30mila iscritti, ha già messo in moto un piano di dismissione, seguendo un percorso che sta interessando anche altri enti del settore.
Gestire questi immobili, spesso in zone centrali di Roma e delle grandi città, non è cosa semplice. Da una parte ci sono le necessità degli inquilini – famiglie e professionisti che vivono o lavorano lì da anni. Dall’altra, la necessità delle Casse di mantenere i conti in ordine per poter assicurare le pensioni anche a chi verrà dopo.
“Le Casse di Previdenza Private sono sotto la vigilanza del ministero e controllate dal Parlamento”, ricordano Marcello e Cuchel. Un dettaglio importante, che mette in luce l’esigenza di una gestione chiara e responsabile. “Non devono rispondere solo agli iscritti, ma anche alla collettività”, aggiungono i due presidenti, sottolineando come questa vicenda abbia ormai assunto un rilievo pubblico.
Negli ultimi mesi, le dismissioni hanno sollevato molte critiche. Alcuni sindacati degli inquilini parlano di rischi di speculazione e di aumenti degli affitti. Altri chiedono certezze per chi abita negli immobili messi in vendita. “Abbiamo assistito a una continua denigrazione e disinformazione”, ribadiscono Marcello e Cuchel, che ora chiedono un confronto diretto con le istituzioni cittadine.
Uno dei temi più caldi riguarda il valore degli immobili. “Non si possono svendere gli immobili, devono essere ceduti a prezzo di mercato”, chiariscono i presidenti dei commercialisti. Una posizione chiara, che vuole evitare vendite sottocosto o poco trasparenti. Solo così, dicono, si potrà garantire a lungo termine la sostenibilità delle pensioni.
Secondo fonti vicine agli enti, le valutazioni vengono fatte con perizie indipendenti e attraverso procedure pubbliche. Restano però alcuni nodi da sciogliere: tempi lunghi per le vendite, difficoltà nel trovare acquirenti disposti a pagare il prezzo richiesto, e pressioni degli inquilini per ottenere condizioni più favorevoli.
La richiesta di incontrare il prefetto Pecoraro e il sindaco Alemanno arriva in un momento decisivo. Nei prossimi giorni potrebbero partire tavoli tecnici con rappresentanti delle Casse, amministrazione comunale e associazioni degli inquilini. L’obiettivo, spiegano fonti vicine al dossier, è trovare un punto d’incontro tra la tutela di chi vive negli immobili e la necessità di valorizzare il patrimonio.
“Va preservato e gestito con attenzione”, concludono Marcello e Cuchel, sottolineando quanto questo tema sia centrale per la categoria dei commercialisti. Sullo sfondo resta una sfida più grande: mantenere solide le pensioni private senza mettere a rischio la coesione sociale nei quartieri coinvolti. Una partita ancora aperta, che riguarda migliaia di famiglie e professionisti, non solo nella capitale.
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