Onorevoli e senatori: studiate!
È calato il sipario sulla campagna elettorale. A memoria d’uomo, la peggiore dalla nostra storia repubblicana. Per la protervia dei protagonisti, per l’arroganza e la spudoratezza con la quale hanno tentato di farci passare per fessi. Anche questa volta. La verità? Ci cascheremo ancora. E saremo seppelliti da una balla. Ne hanno sparate di tutti i colori e da tutte le parti: destra, sinistra e centro. Ci hanno impallinato al grido di venghino signori, per tutti ricchi premi e cotillons. Non meravigliamoci. Piuttosto ragioniamo.
In questi ultimi 15 giorni abbiamo fatto ai rappresentanti di 17 partiti 7 piccole domande. Non erano quesiti sui massimi sistemi. Semplicemente, volevamo sapere che cosa avrebbero fatto per noi partite Iva questi politici una volta posate le chiappe alla Camera o al Senato. Le loro risposte sono tutte sul nostro sito. A disposizione. Con relativo giudizio, forse ininfluente poiché l’unico che conta è il vostro. Fate voi. Resta il fatto di esserci imbattuti in una serie di parole, messe una in fila all’altra, offensive nei confronti di chi per amore o necessità ha fatto del lavoro una questione di vita. O di morte. Pochi dei futuri e presunti rappresentanti del popolo (si dice così?) hanno dimostrato di conoscere i nostri problemi. Quelli di milioni di lavoratori.
Non possiamo punirli, significherebbe rinunciare al voto. Ma prendiamo l’impegno che passato un minuto dalla formazione del nuovo Parlamento noi saremo lì a incalzarli, a vedere che cosa fanno per noi. Quindi cari onorevoli e senatori preparatevi e soprattutto studiate.