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Esclusione del contributo investimenti sostenibili 4.0 dalla detassazione: le criticità secondo l’Agenzia delle Entrate

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Franco Sidoli

Roma, 14 dicembre 2025 – La posizione espressa dall’Agenzia delle Entrate nella recente risposta a interpello n. 35/2025, pubblicata sul sito ufficiale, ha acceso non poche perplessità tra professionisti e contribuenti. Nel documento si delinea una prassi che potrebbe complicare l’applicazione delle norme fiscali nel 2026, spingendo molti operatori a chiedere un riesame delle indicazioni fornite.

Interpello n. 35/2025: le criticità messe in luce dagli esperti

La risposta dell’Agenzia delle Entrate riguarda un quesito preciso posto da un contribuente su una norma fiscale. Nel dettaglio, si tratta di una procedura legata alle detrazioni d’imposta per investimenti in settori specifici. Tuttavia, la linea adottata è apparsa a molti esperti piuttosto stringente. «Abbiamo esaminato con attenzione il documento, ma restano diversi dubbi, soprattutto sulle tempistiche e sui documenti richiesti», spiega a alanews.it il commercialista romano Giorgio Ferreri.

In sostanza, l’interpretazione resa nota il 10 dicembre stabilisce che la detrazione fiscale è valida solo se tutte le condizioni sono soddisfatte al momento della richiesta e non alla data del pagamento effettivo. Una scelta che, secondo alcuni addetti ai lavori, rischia di generare disparità e complicazioni pratiche. Del resto, sui forum specializzati da venerdì sono arrivate numerose richieste di chiarimenti: «Serve una linea più chiara e applicabile alla realtà», si legge su FiscoOggi.

Dubbi e richieste di spiegazioni

Il problema principale è lo scarto tra l’interpretazione ufficiale e quello che avviene sul campo. Un consulente fiscale milanese racconta: «In passato le circolari garantivano più flessibilità nella raccolta dei documenti. Ora invece si rischia di perdere benefici solo per questioni formali». Anche il Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti – in una nota diffusa ieri – ha chiesto all’Agenzia delle Entrate un confronto urgente per fare chiarezza su alcuni punti.

Qual è la novità rispetto a prima? Soprattutto l’obbligo che la maturazione del beneficio coincida con il completamento di ogni requisito, sia documentale che sostanziale. «Questa rigidità può mettere in difficoltà piccoli imprenditori o privati senza strutture contabili avanzate», avverte Silvia Lanfranchi, responsabile tributaria in uno studio bolognese.

Cosa rischiano i contribuenti: effetti concreti

Se non arriveranno correzioni entro il 1° gennaio 2026, migliaia di contribuenti potrebbero dover aggiornare in fretta la loro documentazione fiscale. Un problema serio soprattutto in settori dove la burocrazia è pesante, come l’edilizia o la ricerca e sviluppo. Non è un dettaglio da poco: secondo i dati del Ministero dell’Economia di ottobre 2025, sono oltre 40mila le domande di detrazione presentate negli ultimi sei mesi sotto la normativa indicata nell’interpello.

L’Associazione Nazionale dei Tributaristi Italiani, tramite il presidente Antonio Ricci, ha ribadito che «un chiarimento operativo entro fine anno è fondamentale. Senza questo rischio un aumento del contenzioso fiscale e ritardi nelle pratiche». La preoccupazione si respira anche negli ordini professionali locali: agli sportelli informativi di via XX Settembre si susseguono richieste proprio su questo tema.

Verso un confronto urgente: quali scenari all’orizzonte

La richiesta di rivedere l’approccio dell’Agenzia delle Entrate arriva non solo dai professionisti ma anche dal Parlamento. Ieri il deputato Marco Leoni (PD) ha presentato un’interrogazione urgente alla Commissione Finanze della Camera: «Serve certezza normativa e tutela per i contribuenti», ha detto a margine dell’iniziativa. Sul fronte del Ministero dell’Economia non c’è ancora una posizione ufficiale.

La situazione resta in movimento. Intanto sul tavolo del direttore Ernesto Maria Ruffini sono arrivati diversi dossier con proposte di modifica e soluzioni pratiche. Si attende una risposta nelle prossime settimane, forse già prima della fine dell’anno fiscale. Nel frattempo – tra dubbi e attese – molti contribuenti cercano risposte concrete, orientandosi tra consulenze e continui aggiornamenti normativi giorno dopo giorno.

Franco Sidoli

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