Fatturazione elettronica: il punto della situazione

Obbligatoria per i rapporti con la Pubblica Amministrazione, facoltativa per le operazioni tra privati. La fatturazione elettronica cresce giorno dopo giorno, con le partite Iva che devono sempre più abituarsi a questa nuova modalità di gestione dei rapporti commerciali.
I lavoratori autonomi che hanno a che fare con lo Stato possono dire addio alla fattura di carta.
La cosa certa è che i lavoratori autonomi che hanno a che fare con lo Stato possono dire addio alla fattura di carta: se si vuole essere pagati occorre uniformarsi con le innovazioni, sperando che le stesse possano accelerare i tempi di incasso.
L’obbligo di fatturazione elettronica riguarda le operazioni effettuate con tutte le amministrazioni pubbliche, quindi per intenderci, i ministeri, le scuole, le università, le aziende pubbliche, le regioni, le province, i comuni, le comunità montane, le camere di commercio, gli ospedali, e così via.
A tutti questi clienti i lavoratori autonomi dovranno trasmettere le fatture elettroniche sfruttando il sistema di interscambio (Sdi) gestito dall’Agenzia delle Entrate.
Non solo trasmissione, in formato elettronico vanno gestite anche la generazione e la conservazione delle fatture. Il tutto si può fare accedendo al portale www.fatturapa.gov.it, un sito ricco di informazioni e anche di facile consultazione.
Com’è fatta la fattura elettronica
La fattura elettronica è un file in formato Xml che viene autentificato con la firma elettronica e poi trasmesso tramite posta elettronica certificata oppure direttamente via web sul portale Fatturapa. Affinché la fattura possa essere accettata dal sistema occorre rispettare una procedura precisa nella denominazione del documento. Il file deve essere infatti nominato innanzitutto con la sigla IT (che sta per Italia), quindi col codice fiscale del fornitore, poi, dopo il trattino basso (cioè il carattere underscore della tastiera, “_”), col numero della fattura composto al massimo da 5 caratteri alfanumerici (numeri o lettere).
L’obbligo di fatturazione elettronica
Al momento l’obbligo di fatturazione elettronica vale solo per le operazioni compiute dal lavoratore autonomo con un ente pubblico. Per l’attività svolta con i privati si può ancora seguire la via tradizionale con la spedizione del documento cartaceo, oppure anche in questo caso scegliere il percorso digitale, che è l’unico da utilizzare per chi effettua cessioni di beni attraverso distributori automatici.
Chi opta per la seconda strada può trovare sul portale dell’Agenzia delle Entrate uno spazio informativo per poter comprendere meglio come generare, trasmettere e conservare le fatture.
Chi sceglie il canale elettronico per la fatturazione con i privati, dovrà poi utilizzare questa forma con tutti i clienti.
Ovviamente la scelta riguarda tutte le operazioni e non la singola fattura. Quindi chi sceglie il canale elettronico per la fatturazione con i privati dovrà poi utilizzare questa forma con tutti i clienti.
Incentivi per fatturazione elettronica
Per stimolare la fatturazione elettronica sono stati proposti degli incentivi. In particolare chi si avvale dell’opzione di trasmissione telematica non è soggetto allo spesometro (il vecchio elenco clienti-fornitori) né alla comunicazione delle operazioni con i Paesi considerati paradisi fiscali.
Chi si avvale dell’opzione di trasmissione telematica non è soggetto allo spesometro
In più, incentivi ancora più succulenti, godrà di una priorità per i rimborsi Iva entro tre mesi dalla presentazione della dichiarazione e potrà sfruttare termini di accertamento più brevi di un anno se si garantisce anche la tracciabilità dei pagamenti.