Nasce la fattura semplificata, ma è per importi fino a 100 euro
Finora eravamo abituati a sentir parlare di contabilità ordinaria (quella che usano le grandi imprese) e contabilità semplificata (quella che utilizziamo noi piccole partite Iva), da adesso in poi dovremo abituarci anche alla fattura ordinaria e a quella semplificata.
Sì, perché con l’entrata in vigore delle nuove regole in materia di Iva e di fatturazione viene creato un nuovo modello di fattura, quello semplificato.
Come dice la parola, si tratta di documento più semplice rispetto a quello standard, che contiene cioè meno informazioni, ma che può essere utilizzato soltanto in casi particolari.
Cerchiamo di capire quando possiamo emettere una fattura semplificata e che cosa dobbiamo indicare in questo documento.
Quando si può emettere
La fattura semplificata si può emettere soltanto se l’importo complessivo della vendita o della prestazione è inferiore a 100 euro. Quindi se vendiamo un prodotto a un cliente che costa 105 euro non possiamo emetterla, mentre se cediamo un bene che costa 30 euro possiamo farlo.
La cosa importante da considerare è che il limite di 100 euro riguarda il totale della fattura, quindi in questo tetto va compreso sia l’imponibile sia l’Iva.
Si tratta di un limite che in futuro potrebbe anche essere esteso. Infatti la legge ha previsto che la soglia di 100 euro per la fattura semplificata potrà essere innalzato fino a 400 euro con l’emissione di successivi decreti ministeriali, nei quali si potrà anche prevedere l’emissione di fatture semplificate senza limiti di importo in specifici settori di attività.
Oltre all’importo massimo c’è anche un altro vincolo per la fattura semplificata: questo documento infatti non si può emettere se vendiamo un bene oppure prestiamo un servizio a un cliente estero che versa l’Iva in un altro Stato dell’Unione europea.
Cosa contiene
Nella fattura semplificata al posto di inserire tutti i dati che indentificano il nostro cliente (vale a dire il nome, l’indirizzo, il numero di partita iva o il codice fiscale, ecc.) possiamo limitarci a scrivere solo il suo codice fiscale se è un privato oppure il numero di partita Iva se è il cliente svolge attività d’impresa o di lavoro autonomo.
Per esempio se nella fattura ordinaria scriviamo nello spazio relativo al cliente: Mario Rossi, viale Europa 12, 20100 Milano, P.Iva 02345678912; nella fattura semplificata possiamo limitarci a scrivere: P.Iva 02345678912.
Inoltre potremo scrivere sulla fattura semplificata soltanto l’importo totale del documento senza dover distinguere tra imponibile e Iva, ma stando attenti comunque a precisare l’aliquota dell’imposta.
Per esempio se nella fattura ordinaria scriviamo: imponibile 20 euro, Iva 21% 4,20 euro, totale fattura 24,20 euro; nella fattura semplificata possiamo limitarci a scrivere: totale fattura 24,20 euro, Iva 21%.
Infine, dovremo inserire nel documento semplificato anche una breve descrizione del bene venduto o del servizio prestato ricordando di riportare la data e il numero della fattura.