Recupero crediti professionale: sciogliamo qualche dubbio

Ogni imprenditore, nel corso della propria carriera, si è dovuto confrontare con un credito insoluto. Si tratta di situazioni scomode e complesse, che spesso si tende a non affrontare in maniera professionale nell’immediato.
Ma come ci si deve comportare in queste situazioni? Sciogliamo qualche dubbio insieme a Cosimo Pansini, titolare di Studio PTF, società di recupero crediti.
1. Quanto costa recuperare i miei crediti? Rischia di avere un costo pari o che si avvicina alla somma da recuperare?
Lo scopo principale di ogni società di recupero che si rispetti è quello procedere con attività che non siano antieconomiche. Chiaramente, il costo dipende dalla diversa tipologia di pratica, che può differenziarsi a seconda dell’importo, della vetustà e dell’attendibilità, ma grazie all’esperienza e all’applicazione di soluzioni pensate per ogni tipologia di credito, si può giungere al risultato desiderato con costi sempre chiari e soprattutto vantaggiosi.
2. La parcella per il recupero crediti è detraibile/deducibile?
La parcella per il recupero crediti è deducibile, ma è consigliabile chiedere conferma al proprio consulente fiscale.
3. Che forma deve avere la vendita di un mio servizio perché sia perfetta ai fini del recupero crediti? Dunque, quale documentazione produrre?
Al fine di agevolare un eventuale recupero crediti, la documentazione da produrre coincide con quanto previsto normalmente dalla legge: fatture o preferibilmente l’origine economica del credito, e se possibile ddt, ovvero il contratto con cui le parti hanno concordato la prestazione.
4. Entro quanto tempo dall’emissione della fattura posso esercitare il mio diritto di recupero crediti?
È possibile esercitare il proprio diritto al recupero del credito a partire dalla scadenza prevista indicata in fattura, qualora non rispettata. Il termine corrisponde alla prescrizione prevista per legge. Si ricorda che la prescrizione puù essere interrotta e prorogata molte volte.
5. Se ho sospetti su qualche cliente, posso fare un controllo preliminare?
Le informazioni hanno appunto lo scopo di valutare il rischio che si può correre, permettendo all’azienda di muoversi liberamente ma con maggiore consapevolezza. Informazioni preventive, inoltre, possono accelerare le attività recuperative successive alla prima insolvenza: grazie ad un’azione tempestiva, si hanno spesso maggiori possibilità di esito positivo e quindi di un effettivo recupero del credito.
È importante sottolineare che la collaborazione prolungata di un’azienda con una società di recupero che si avvale anche di informazioni commerciali ed investigative per conseguire il proprio scopo ha sempre un saldo positivo, poiché sono molti i punti d’aiuto, finanziari, fiscali e consulenziali.
6. Se il recupero non va a buon fine, corro il rischio di dover proseguire per vie legali?
Nel caso in cui la procedura risulti antieconomica, qualora non vi siano beni aggredibili o non risulti in generale vantaggioso, non vi è esigenza di passare a vie legali. Cerchiamo sempre di svolgere ogni azione a favore del creditore quindi non antieconomiche, che, in taluni casi potrebbe portare alla scelta di non procedere al recupero del credito.