Ue: per l’Italia ancora un biennio di sofferenza
L’Unione europea suona un campanello di allarme sull’Italia. La recessione economica continuerà nel nostro Paese per tutto il 2012 e anche nel 2013 i segnali di ripresa saranno molto timidi. Il tutto mentre il tasso di disoccupazione continuerà la sua crescita.
Sono questi le principali indicazioni sul nostro Paese contenute nelle previsioni economiche di autunno della Commissione europea.
Con un Pil in calo del 2,3% nel 2012, l’economia italiana è in “profonda recessione”, spiegano da Bruxelles. Questa situazione sarà seguita soltanto da una “tiepida ripresa”, considerato che il calo del Pil sarà più modesto nel 2013 (-0,5%), mentre soltanto nel 2014 dovrebbe tornare il segno positivo (+0,8%). A maggio, la stessa Commissione aveva previsto che il Pil sarebbe aumentato dello 0,4% già nel 2013: le previsioni sono state quindi riviste notevolmente al ribasso.
Secondo l’Ue, l’Italia chiuderà il 2012 con un rapporto deficit/Pil al 2,9%. Il rapporto scenderà al 2,1% l’anno prossimo, quando i conti italiani dovrebbero avvicinarsi al pareggio strutturale. Purtroppo la Commissione prevede anche che la disoccupazione passerà dal 10,6% di quest’anno all’11,5% nel 2013 e all’11,8% nel 2014. Si tratta di una stima molto peggiore rispetto a quella di maggio, quando il tasso di disoccupazione era stato previsto sotto il 10% anche nel 2013.
Infine il debito pubblico italiano raggiungerà il suo picco nel 2013, quando sarà pari al 127,6% del Pil. Il rapporto debito/Pil tornerà nel 2014 al livello stimato dall’Ue per il 2012, vale a dire il 126,5%.