Crowdfunding: siti e tecniche per farci finanziare dal web

Banche e Stato, per dare credito e sostegno ai nostri progetti imprenditoriali, ci chiedono delle garanzie e di restituire la somma che ci viene prestata, interessi compresi. Con il crowdfunding possiamo ottenere attraverso una campagna online fondi che non dovremo mai restituire, offrendo come unica garanzia le nostre idee e la nostra capacità di coinvolgere e convincere gli altri. Il crowdfunding interessa sia il mondo dell’imprenditoria (microimpresa in particolare) sia quello del non-profit e dell’arte – molti fotografi, performer, musicisti e cineasti italiani e stranieri stanno iniziando a utilizzare il crowdfunding per finanziare i loro progetti.
Il crowdfunding basato sulle ricompense
Possiamo distinguere tre forme di crowdfunding anche se, trattandosi di un fenomeno recente, molte realtà non sono pienamente descritte da queste etichette:
- reward-based crowdfunding (finanziamento dalla folla basato sulla ricompensa)
- donation crowdfunding (finanziamento dalla folla di campagne non-profit)
- equity-based crowdfunding (finanziamento dalla folla basato sull’acquisto di azioni)
Per un piccolo imprenditore o un libero professionista può essere utile e interessante il primo tipo di crowdfunding, che per ora è anche il più diffuso.
Si tratta di piattaforme (ovvero in questo caso siti internet)
- generaliste, che permettono di raccogliere fondi per progetti di qualunque tipo
- tematiche, che permettono di raccogliere fondi per progetti che rientrano in una specifica area di interesse.
Alcuni siti ci consentono di ricevere e utilizzare i fondi indipendentemente dalla somma che si riesce a raccogliere (modello “prendi tutto”), altri solo se viene raggiunta una soglia-traguardo prefissata (modello “tutto o niente”). In questo ultimo caso, se non raggiungeremo il target previsto, gli investitori riceveranno indietro la somma donata. Dal momento che un progetto, se ha bisogno di un determinato budget, difficilmente può partire se quel budget non viene raggiunto, molti fautori del crowdfunding sostengono che gli investitori abbiano maggior fiducia nel modello di tipo “tutto o niente”.