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Scegliamo il regime contabile che fa per noi

Contabilità IVA 25 Novembre 2012 Mario Nicoliello

Quando richiediamo all’Agenzia delle Entrate l’apertura della partita Iva dobbiamo anche scegliere quale regime contabile adottare. Dietro queste due parole, all’apparenza complicate, si nascondono una serie di obblighi fiscali e amministrativi da rispettare.

Quando decidiamo di avviare un’attività in proprio dobbiamo infatti rispettare scadenze fisse per i versamenti di imposte e tasse e la presentazione delle dichiarazioni, e abituarci a conservare nel nostro archivio tutti i documenti (fatture, bolle di accompagnamento, ricevute, scontrini, ecc.) che emettiamo o che riceviamo da fornitori e clienti.

Gli obblighi a nostro carico sono diversi a seconda del regime contabile che scegliamo. Ci sono infatti regimi elementari che ci consentono di semplificare la nostra attività amministrativa e regimi più complessi che ci impongono il rispetto di numerosi obblighi. La logica che segue il Fisco è molto semplice: più la nostra attività è strutturata e complessa, maggiori sono gli obblighi a nostro carico.

 

Attualmente sono quattro i regimi contabili a nostra disposizione:

  • minimi
  • nuove iniziative produttive
  • contabilità semplificata
  • contabilità ordinaria

 

In concreto le due variabili che ci devono guidare nella scelta sono la nostra forma giuridica (società di capitali, società di persone, impresa individuale) e il nostro livello di fatturato annuo. Se decidiamo di dar vita a un’impresa individuale e pensiamo di fatturare meno di 30.000 euro all’anno possiamo scegliere uno dei regimi agevolati (i minimi e le nuove iniziative produttive), se decidiamo di dar vita a una società di persone e riteniamo di fatturare meno di 400.000 euro annui possiamo adottare la contabilità semplificata, se creiamo una società di capitali dobbiamo per forza adottare la contabilità ordinaria.

Vediamo ora quali sono le condizioni per scegliere i quattro regimi contabili previsti dalla Legge.

 

REGIME DEI MINIMI

Possiamo accedere al regime dei minimi se siamo persone fisiche che iniziano una nuova attività e rispettiamo alcune condizioni:

  • i nostri ricavi non devono superare 30.000 euro all’anno
  • non dobbiamo aver svolto negli ultimi tre anni nessuna attività di lavoro autonomo
  • la nostra attività non deve essere la continuazione di altre attività che abbiamo già svolto in precedenza come dipendenti o autonomi (escluso il tirocinio professionale obbligatorio)
  • non abbiamo dipendenti o collaboratori
  • non abbiamo acquistato negli ultimi tre anni beni strumentali per un importo superiore a 15.000 euro, né abbiamo effettuato esportazioni.

Possiamo sfruttare il regime dei minimi per i primi cinque anni di attività. Se abbiamo però meno di 30 anni, questo limite si allunga fino al compimento dei 35 anni. Naturalmente per poter applicare questo regime dobbiamo sempre rispettare ogni anno tutte le condizioni poste dal Fisco.

Il regime dei minimi è molto vantaggioso. Infatti se lo adottiamo non dobbiamo versare l’Iva, l’Irpef, le addizionali comunali e regionali e l’Irap. A fine anno il nostro reddito (la differenza tra i ricavi incassati e le spese pagate) verrà tassato soltanto con un’imposta sostitutiva del 5%.

Inoltre, dal punto di vista contabile non dobbiamo tenere la contabilità, quindi non dovremo registrare i documenti emessi e ricevuti. Non dovendo poi versare l’Iva, se scegliamo i minimi emetteremo le nostre fatture senza addebitare l’Iva, e non potremo detrarre l’Iva sugli acquisti.

 

NUOVE INIZIATIVE PRODUTTIVE

Possiamo scegliere il regime delle nuove iniziative produttive se siamo persone fisiche che iniziano una nuova attività, e rispettiamo queste condizioni:

  • i nostri ricavi annui devono essere inferiori a 30.987,41 euro se prestiamo servizi, oppure a 61.974,83 euro se svolgiamo altre attività (industriali o commerciali)
  • non dobbiamo aver esercitato negli ultimi 3 anni nessuna attività di lavoro autonomo
  • la nostra attività non deve essere la prosecuzione di altre attività che abbiamo già svolto in precedenza come dipendenti o autonomi
  • dobbiamo rispettare gli obblighi previdenziali (Inps o cassa professionale), assicurativi (Inail) e amministrativi (Camera di commercio).

Possiamo sfruttare il regime agevolato per le nuove iniziative per i primi tre anni della nostra attività.

A differenza dei minimi, nel regime delle nuove iniziative il nostro reddito viene tassato con un’imposta sostitutiva del 10%, che rimpiazza l’Irpef e le addizionali. Dobbiamo invece pagare l’Irap.
Se scegliamo questo regime non dobbiamo tenere la contabilità, ma dobbiamo applicare l’Iva, anche se possiamo versarla allo Stato soltanto una volta all’anno e non ogni mese.

 

CONTABILITÀ SEMPLIFICATA

Possiamo scegliere la contabilità semplificata se siamo una società di persone (Snc e Sas) oppure un’impresa individuale. Dobbiamo, inoltre avere un fatturato inferiore a 400.000 euro all’anno se effettuiamo attività di servizi oppure inferiore a 700.000 euro se effettuiamo altre attività (industriali o commerciali).

Se scegliamo questo regime potremo tenere la contabilità in maniera semplificata, compilando soltanto i registri delle fatture emesse, delle fatture di acquisto, dei corrispettivi e dei beni ammortizzabili.

A livello fiscale dovremo versare l’Irpef secondo il nostro scaglione di reddito, pagare le addizionali e l’Irap e versare periodicamente (ogni mese o ogni trimestre) l’Iva.

 

CONTABILITÀ ORDINARIA

Siamo obbligati a scegliere il regime della contabilità ordinaria se siamo una società di capitali (Spa, Sapa, Srl), oppure se siamo un’impresa individuale o una società di persone e superiamo i limiti di fatturato previsti per la contabilità semplificata.

Questo regime non prevede alcuna semplificazione contabile e fiscale. Pertanto oltre a conservare tutti i documenti emessi e ricevuti, dovremo compilare una serie di registri. In particolare, dovremo tenere sempre aggiornati:

  • i libri sociali
  • il libro giornale
  • il libro degli inventari
  • il registro delle fatture di acquisto
  • il registro delle fatture di vendita
  • il registro dei beni ammortizzabili
  • i registri previsti per i dipendenti

A livello fiscale dovremo versare l’Irpef secondo il nostro scaglione di reddito, pagare le addizionali e l’Irap, e versare periodicamente (ogni mese o ogni trimestre) l’Iva.

 

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