Aprire un bar: la guida completa per farlo senza sbagliare

I bar rientrano per legge negli “esercizi di somministrazione al pubblico di alimenti e bevande” e più precisamente sono definiti “locali di vendita per il consumo sul posto”. Le licenze che regolamentavano la libera concorrenza non esistono più da alcuni anni: l’art. 3 della legge 248/2006 le ha eliminate, ma è solo da maggio 2010 che – grazie alla circolare del Ministero dello Sviluppo Economico n.3635/C – i Comuni non possono più fissare il numero di bar e ristoranti che possono essere aperti sul loro territorio, con alcune eccezioni, limitate generalmente ai centri storici delle più importanti città d’arte (Roma, Firenze, Venezia…).
Gli unici “paletti” previsti dalla legge riguardano la struttura e la posizione del locale (destinazione d’uso, metri quadri, rispetto di alcune caratteristiche urbanistiche ed edilizie) e il possesso da parte nostra dei requisiti per l’esercizio dell’attività di somministrazione di alimenti e bevande.