Redditest, come sempre a pagare sono i più deboli
Dopo la presentazione ufficiale del Redditest, Befera ha iniziato il suo giro di precisazioni: “Il redditest non è uno strumento repressivo, ma di aiuto. Inoltre sarà completamente anonimo”. Aggiunge anche: “Si tratta di uno strumento fortemente innovativo perché per la prima volta il Fisco mette a disposizione un mezzo di autodiagnosi”. E ancora: “Con il redditest si controllano tutte le spese, dagli alimenti all’auto. Si fa la somma delle spese e si confrontano con il reddito per vedere se c’è coerenza”.
Ma di cosa stiamo parlando? Ma aiuto per chi? E di quale innovazione si discute? Autodiagnosi? Queste dichiarazioni suonano come bestemmie!
Andare ancora una volta a rivoltare la vita di quelli che lavorano e che un reddito lo dichiarano sarebbe una innovazione?
Farci sentire tutti dei sorvegliati speciali, in un momento di crisi nera come questa è un aiuto alla produttività? Ancora una volta i signori del Fisco italiano dimostrano quanto sono lontani dalla realtà.
A tale proposito è illuminante il parere di Antonella Freggiaro, nota commercialista di Milano, la quale ci ha detto: “è uno strumento di controllo che va certamente affinato e migliorato perchè così com’è colpisce ancora una volta le fasce più deboli della popolazione. Non va a scovare i grandi evasori, ma va solo ad aumentare il carico di lavoro dei contribuenti che, tra l’altro, una dichiarazione dei redditi la fanno già. Per non parlare poi dell’enorme carico di lavoro che l‘Agenzia delle Entrate si troverà a sostenere per eseguire tutti i controlli del caso. E poi, i costi di questo lavoro straordinario e quelli sostenuti per realizzare il Redditest chi li paga?”
La domanda della dottoressa Freggiaro è più che scontata, quelle spese le paghiamo noi! E come le paghiamo? Ammazzandoci di tasse e rendendo la nostra vita sempre più difficile, per ogni giorno che passa!
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