Cassazione contro Equitalia, via libera alle class action

Una nuova tegola si abbatte su Equitalia, contro cui i contribuenti segnano invece per una volta un importante punto a favore. Se in futuro infatti più soggetti apriranno un contenzioso con la società di riscossione per questioni analoghe, potranno procedere da un punto di vista legale attraverso una class action, cioè una cosiddetta azione giudiziaria comune. In pratica dunque, se le contestazioni contro Equitalia saranno le stesse, più contribuenti potranno mettersi insieme per far valere le proprie ragioni. A stabilirlo è stata ancora una volta una significativa sentenza della Corte di Cassazione, la n.4490 pubblicata solo qualche giorno fa, che conferma la grande attenzione che in questo periodo il nostro organo supremo di giurisdizione stia mettendo su tutte le vicende fiscali che riguardano gli italiani.
La posizione di Equitalia
Di fronte al giudice, per contestare la legittimità giuridica di una class action, Equitalia aveva sostenuto che, come stabilisce l’art. 18 del dlgs. 546 del 1992, “ogni atto autonomamente impugnabile può essere impugnato solo per vizi propri”. In pratica, tradotto in parole più povere, significa che in ambito fiscale ogni contenzioso del singolo contribuente fa caso a sé e deve essere impugnato autonomamente dal singolo contribuente. La Cassazione ha però stabilito un principio diverso, affinando l’interpretazione di questa norma e, come detto, per una volta facendolo a netto vantaggio del contribuente. Secondo il giudice infatti, l’unicità del procedimento, quindi la sua autonomia, non viene messa in discussione se il contenzioso di più contribuenti si apre nei confronti di Equitalia per una stessa specifica questione.
Le parole della Cassazione
Entrando nel più nel merito il giudice nella sua sentenza ha scritto che “anche se in relazione a distinte cartelle di pagamento”, se l’oggetto del contendere è lo stesso, si deve poter attuare un’azione giudiziaria comune anche perché saremmo di fronte a “identiche questioni dalla cui soluzione dipende la decisione della causa”. Come a dire che per problemi analoghi è giusto che venga trovata alla fin fine una soluzione valida per tutti. Ecco perché dunque, prosegue il giudice, “più parti possono agire o essere convenute nello stesso processo, quando tra le cause che si propongono esiste connessione per l’oggetto o per il titolo dal quale dipendono oppure quando la decisione dipende, totalmente o parzialmente, dalla risoluzione di identiche questioni”. Insomma, via libera alle class action.
Vantaggi per il contribuente
Le conseguenze positive che possono discendere da una tale decisione per i cittadini sono immediate. Innanzitutto, come accade per tutte le class action, poter contestare in maniera unitaria una certa questione garantisce all’azione legale una forza e, diciamolo pure, una visibilità, anche di carattere mediatico, che spesso diventa fondamentale nel suscitare la giusta determinazione ad andare fino in fondo. Spesso infatti, di fronte a contestazioni fiscali, il singolo cittadino, lasciato solo davanti, è portato a pagare, anche se indebitamente, pur di non intraprendere un percorso giudiziario pieno di incognite. Poter invece affrontare questo cammino accidentato con l’appoggio di altri contribuenti vittime magari dello stesso sopruso, non potrà che dare vigore all’azione legale. Altro elemento poi fondamentale delle class action riguarda la riduzione delle spese legali. Tutti i convenuti infatti potranno affidarsi ad uno o magari anche a due soli avvocati, con la conseguenza che per il singolo contribuente la spesa finale si riduce anche di molto. E’ forse facile immaginare dunque che se davvero le problematiche fiscali che vedono scontrarsi contribuenti ed Equitalia dovessero cominciare ad essere pubblicizzate in maniera più capillare, più cittadini potrebbero presto trovare motivazioni a mettersi insieme e a intentare una causa ad Equitalia. Staremo a vedere.