Condonati 2 miliardi ai gestori di slot, e noi paghiamo!

Nel nostro Paese ci sono notizie che fanno grande scalpore e vanno avanti per mesi, altre, spesso molto più importanti, finiscono per cadere nel silenzio più totale. Come mai? Forse certe cose è meglio non pubblicizzarle troppo?
Per esempio: sono giorni che si parla soltanto della “agibilità politica” di Silvio Berlusconi e tutto sommato, noi ne abbiamo anche le tasche piene. Eppure sembra proprio che i telegiornali nazionali non abbiano nulla di meglio da raccontare.
Noi partite Iva, però, ogni giorno abbiamo la mente occupata a sbarcare il lunario lottando con le tasse infinite che il Fisco ci estorce con le motivazioni più assurde e sono anche altre le cose che dovremmo sapere. Dovremmo per esempio sapere che qualche giorno fa è stato fatto un bello sconto di multa a dieci società attive nel business dell’azzardo, quello delle slot machine e dei videopoker, per intenderci. In pratica questi signori, che erano stati condannati dalla Corte dei Conti a pagare 2,5 miliardi di euro per evasione fiscale, in cambio di un versamento veloce di denaro, pagheranno solo un quarto della cifra stabilita. E non stiamo parlando di noccioline.
E allora qual è l’insegnamento di questa vicenda? Semplice: noi piccoli professionisti, artigiani e lavoratori autonomi veniamo scuoiati vivi anche per piccoli debiti e ritardi con il fisco, le grandi società posso invece evadere quanto gli pare, salvo poi patteggiare un pagamento veloce e risparmiarsi i ¾ del dovuto.
A tale proposito è intervenuto Carmelo Finocchiaro, Presidente di Confedercontribuenti:
“Se condonare l’evasione miliardaria dei gestori delle slot machine o di coloro che hanno fatto danni erariali non crea scandalo, non comprendiamo perché la politica ritiene immorale varare un condono per le tante imprese e i tanti contribuenti che in questi anni di crisi economica non hanno potuto pagare le imposte o hanno commesso errori formali che l’attuale sistema sanzionatorio punisce con oneri altissimi”.
In effetti ce lo chiediamo tutti.