Equitalia, adesso diventa più facile rateizzare i debiti
Sembra proprio che improvvisamente la nostra classe politica abbia scoperto le vessazioni inflitte da Equitalia a noi contribuenti. Negli anni passati, a poco servivano gli allarmi che denunciavano l’accanimento verso privati cittadini e partite Iva da parte di un Fisco vorace e aggressivo. Complice anche la crisi che stiamo attraversando, la musica sembra cambiata. E il governo intende porre un deciso argine a questo malcostume. Oggi, infatti, la clemenza fiscale sembra l’unica strada percorribile per recuperare un minimo di consenso in un periodo in cui gran parte degli elettori sembra aver voltato le spalle alla politica stessa. E allora ecco che dal decreto del fare” arriva uno stop a Equitalia, con nuove norme a favore dei contribuenti, in particolare sul fronte della possibilità di rateizzare i debiti arretrati. Vediamo di cosa si tratta.
Più rate per tutti
La prima e più importante misura del governo riguarda la possibilità di rateizzare i pagamenti arretrati in maniera più flessibile. Ricordiamo che attualmente è possibile diluire in 72 rate e per sei anni eventuali pagamenti arretrati. Un limite che tra l’altro era stato innalzato in maniera autonoma dalla stessa Equitalia solo qualche mese fa, visto che in precedenza l’unica possibilità offerta era quella delle 48 rate in 4 anni. Ebbene, ora il governo fa un passo avanti e stabilisce che i pagamenti arretrati possano essere suddivisi in 120 rate e fino a un massimo temporale di 10 anni. Insomma, un bel aiuto per chi potrà vedersi diminuire anche di molto il valore della singola rata da pagare. Inoltre, il governo ha stabilito anche che il diritto di rateizzare il proprio debito decade se nell’arco dell’intero periodo di pagamento delle rate (10 anni) non viene onorato il pagamento di 8 rate. Attualmente il limite in vigore è di due rate consecutive non pagate, dopo le quali non si ha più diritto alla diluizione. In ogni caso, non è ancora precisato, e dovrà essere chiarito nei futuri regolamenti attuativi del governo, se le otto rate potranno essere anche consecutive o se valgano soltanto per l’intero arco di tempo dei versamenti. In questo secondo caso, probabilmente sarà stabilito un nuovo limite per le rate consecutive non pagate, che secondo alcune indiscrezioni potrebbe salire da due a tre.
Somme rateizzabili: tutto come prima
Nessuna novità, invece, sul fronte delle somme che è possibile rateizzare. Con una recente risoluzione interna, Equitalia aveva portato il limite da 20mila euro a 50mila, cifra sulla quale, almeno per il momento, il governo ha deciso di non intervenire. Tra l’altro sul punto vale la pena fare una precisazione importante. Secondo le attuali norme è possibile richiedere la rateizzazione a Equitalia per qualsiasi cifra, anche superiore a 50mila euro. La differenza sostanziale è che fino a questo tetto, lo si può fare con una sorta di procedura sprint, che prevede una semplice richiesta fatta a uno degli sportelli di Equitalia. Per cifre superiori invece, la pratica amministrativa diventa più complicata e necessita di una specifica approvazione dell’Ente di riscossione al termine di una serie di valutazioni. A questo scopo, il cittadino privato è tenuto a presentare la propria dichiarazione Isee. Le imprese, invece, devono dimostrare, atti alla mano, il reale valore del proprio patrimonio.