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Equitalia, dopo lo scontro (forse) scatta l’ora del dialogo

Fisco 14 Maggio 2013

Forse in casa Equitalia è davvero arrivata la stagione del Fisco dal volto umano. Ci sono volute le proteste e casi disperati culminati con il suicidio per far capire che la situazione di disagio provocata dalle richieste dell’Ente di riscossione a famiglie e piccoli imprenditori era oramai insopportabile. Così Equitalia ha deciso di correre ai ripari. Oggi è partita una circolare interna che suggerisce ai direttori delle varie sedi locali, di adottare atteggiamenti di maggiore comprensione rispetto ai contribuenti, valutando sempre caso per caso le misure da adottare per recuperare i crediti. Una piccola rivoluzione copernicana espressa attraverso le comunicazioni dell’amministratore delegato di Equitalia Benedetto Mineo. “Di fronte a queste situazioni  – ha scritto rivolgendosi ai propri collaboratori e facendo riferimento ai casi più a rischio che coinvolgono famiglie e imprenditori – non possiamo permetterci di commettere errori o di avere un comportamento non adeguatamente orientato alla sensibilità che queste circostanze richiedono”.

 

Il caso della Gazzetta del Mezzogiorno

La decisione di Mineo di mettere nero su bianco il modo con cui affrontare in futuro le singole problematicità di migliaia di contribuenti è arrivata dopo un caso eclatante. Sabato 11 maggio infatti il quotidiano la Gazzetta del Mezzogiorno aveva pubblicato con risalto la lettera di un piccolo imprenditore pugliese che minacciava pubblicamente il proposito di suicidarsi perché strozzato dai debiti. E in particolare faceva notare come le richieste più pressanti arrivassero proprio dallo Stato sottoforma di ingiunzioni di pagamenti emesse proprio da Equitalia. “Abbiamo chiamato il giornale – ha raccontato Mineo a tutti i funzionari di Equitalia nella circolare interna -, siamo risaliti all’indirizzo, un nostro funzionario si è messo subito in viaggio e ha raggiunto in casa l’autore della missiva. La cosa che più ci interessava, in quel momento, era stare vicino a quell’uomo affinché non si sentisse abbandonato dalle istituzioni”. La storia ha avuto così, almeno per il momento, un lieto fine, con l’imprenditore in questione che ha desistito dal proprio insano proposito, grazie anche ad una revisione della propria situazione debitoria. “Rapidità di risposta e attenzione al contribuente hanno fatto la differenza nel caso dell’imprenditore pugliese – ha sottolineato Mineo – e questo dimostra che, come sempre, il migliore sinonimo di servizio è proprio la relazione con le persone”.

 

Casi non isolati

Ma la vicenda pugliese presa a cuore da Equitalia è solo una delle tante storie di disperazione che coinvolgono migliaia di contribuenti. E dunque non è sul caso singolo che Equitalia intende agire, ma adottando un cambio radicale e diffuso di atteggiamento verso i contribuenti. “L’episodio – ha sottolineato Mineo – non costituisce, purtroppo, un caso isolato. Riflette anzi un disagio esteso, conseguenza diretta del perdurare della crisi”. E allora ecco il già citato richiamo alla sensibilità e alla considerazione accurata delle condizioni dei singoli casi. E questo perché solo così, secondo Mineo “possiamo vedere riconosciuto il nostro lavoro al servizio di un Paese che vogliamo più giusto, la nostra professionalità, l’imparzialità nel rispetto delle leggi e, non ultima, la nostra umanità”. Sono queste le parole conclusive con cui si chiude la comunicazione interna. Un modo forse enfatico di esprimersi, soprattutto se queste parole vengono valutate con il giusto realismo da chi magari fino a ieri ha subìto invece la ferocia di alcuni atteggiamenti di Equitalia. Nelle condizioni attuali però non si può non sperare che sia davvero l’inizio di un nuovo modo di rapportarsi ai contribuenti da parte del Fisco. La severità è giusta, soprattutto nei confronti di chi fa il furbo, ma allo stesso tempo sperare di poter trovare di fronte interlocutori dialoganti può essere di buon auspicio per i tanti italiani che attualmente faticano terribilmente a soddisfare le richieste del Fisco.

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