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Equitalia va via, le multe arretrate beffano la sosta vietata

Fisco 17 Maggio 2013

È difficile immaginare che qualcuno possa rimpiangere un addio che arrivi da Equitalia. Il sogno di milioni di contribuenti, soprattutto in questi ultimi tempi, è liberarsi di un vero incubo. E allora è bene sapere che questo sogno in molti casi si sta avverando, perché dal 20 maggio, come prescritto da una precisa norma di legge, Equitalia concluderà il suo rapporto di collaborazione con migliaia e migliaia di enti locali, tra cui circa 6.000 Comuni e numerose Province. Eppure questo che sembra un sogno per i contribuenti, potrebbe tramutarsi in un vero e proprio incubo per migliaia di sindaci. Come si farà infatti a riscuotere multe e tasse arretrate ora che Equitalia se ne va? Una questione a cui le amministrazioni locali avrebbero dovuto porre rimedio da tempo, trovando soluzioni alternative. Solo che come spesso accade in Italia, ci si rende conto dei problemi solo quando si arriva in piena emergenza.

 

Conseguenze

Quello che potrebbe accadere è che migliaia e migliaia di tasse non pagate o di multe non ancora versate non verranno riscosse. E se qualche automobilista indisciplinato o qualche evasore incallito può cantare vittoria, e anche vero che questo potrebbe tramutarsi in un danno non indifferente per tutte le comunità locali. Verrebbero infatti a mancare ingenti risorse che normalmente vengono utilizzate per far funzionare i servizi di Comuni e Province. Eppure, soprattutto nel campo delle multe, non c’è dubbio che qualcuno potrà trarne beneficio. Vediamo però di capire quando e se davvero potrà capitare di non dover pagare qualche multa che risulta ancora in sospeso.

 

Multe: pagare oppure no?

Quando si parla di contravvenzioni per infrazioni al codice della strada è bene ricordare che l’intervento di Equitalia generalmente scatta solo dopo un cospicuo lasso di tempo. Solo quando sono scaduti tutti i termini per eventuali pagamenti ritardati, che spesso possono durare anche fino a un anno, tra rinvii e citazioni varie, solo allora la questione arriva nelle mani dell’Ente di riscossione. A quel punto parte un’altra trafila, che forse qualcuno di noi conosce bene purtroppo, per cui si hanno a disposizione altri 60 giorni per effettuare il pagamento. In questo senso allora, qualche speranza di non pagare multe arretrate potrebbe averla chi in questo momento ha la sua posizione proprio in mano ad Equitalia, ed ha ricevuto il verbale dai vigili urbani (le multe della polizia stradale fanno capo allo Stato centrale e quindi non contano in questo discorso). Si parla quindi di multe arretrare almeno di qualche anno, che nella confusione che si verrà a creare ora nei Comuni, potrebbero essere dimenticate o andare del tutto perse. Per chi invece dovesse ricevere una contravvenzione in questi giorni, se sa di essere nel torto, conviene pagare, perché da qui a un anno o due, c’è da sperare che i Comuni abbiano trovato una soluzione all’addio di Equitalia.

 

Cosa faranno i Comuni

Le soluzioni che le amministrazioni locali hanno davanti per affrontare la defezione di Equitalia sono tre. La prima: riaffidarsi a Equitalia, infatti la legge prescrive che quest’ultima non debba essere più ente di riscossione in regime di monopolio, ma che possa comunque essere investito dell’attività di recupero crediti. La seconda: creare una cosiddetta società in housing, cioè un’azienda esterna ma controllata al 100% dal Comune che si occupi in maniera specifica della riscossione. La terza: attrezzare un ufficio interno del Comune a svolgere questa attività. Come si vede le soluzioni non mancano. Resta il fatto che finora i Comuni hanno lasciato degenerare la situazione fino all’emergenza più totale. Il paradosso? Qualcuno potrebbe rimpiangere Equitalia.

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