Evasione da sopravvivenza, anche Befera la riconosce
Parole sincere e concilianti, oppure meditate e strategicamente calcolate? Non sapremmo per quale delle due scelte optare nel voler definire l’intervista rilasciata a Radio 24 da Attilio Befera, direttore dell’Agenzia delle entrate e di Equitalia. Di sicuro però le affermazioni rilasciate dal numero uno del Fisco italiano hanno stupito non pochi.
Esiste l’evasione da sopravvivenza
La prima dichiarazione che ha fatto sobbalzare in tanti sulla sedia, è quella in cui Befera in un qualche modo giustifica l’evasione da sopravvivenza. Era stato quest’estate il viceministro Stefano Fassina il primo a riconoscere il fatto che, cittadini pressati dalle innegabili attuali difficoltà economiche, possano decidere coscientemente di evadere le tasse. Già allora si erano alzate forti le polemiche. Il fatto che ora a riconoscere questo spesso drammatico stato di fatto sia proprio Attilio Befera sarà certamente un elemento ulteriore di dibattito. Non che il direttore dell’Agenzia delle entrate abbia voluto giustificare il comportamento di chi non paga regolarmente le tasse, ma certamente ha riconosciuto che in molti casi nei confronti dei contribuenti viene presa seriamente in considerazione la motivazione che può aver spinto ad evadere. Insomma, un Fisco dal volto forse più umano, quello che in fondo tutti ci aspetteremmo.
Troppe tasse, maggiore evasione
D’altronde il discorso di Befera ha avuto in questo senso un filo logico che lo ha condotto a fare un’altra affermazione che ha lasciato tanti stupiti, e non per il concetto sostenuto, quanto proprio perché ancora una volta denunciato dal numero uno del nostro Fisco. Incalzato sui livelli della pressione fiscale attuale nel nostro Paese, Befera ha infatti ammesso che probabilmente se si pagassero meno tasse ci sarebbe anche meno evasione fiscale. Tanti contribuenti sarebbero dunque spinti ad evadere non solo per sopravvivenza, ma anche perché stritolati da un Fisco troppo esigente. Due buone, anzi ottime ragioni, per rivedere alcune norme riguardanti il nostro sistema di tassazione. Un augurio che questa volta si basa non su proteste di cittadini riottosi a pagare le tasse, ma sulle parole di Attilio Befera, siano state esse spontanee o calcolate. E se a parlare così è proprio lui, vuol dire che effettivamente ormai la misura è colma, e quello in cui si può sperare è in un taglio urgente dell’attuale insostenibile pressione fiscale.