I controlli fiscali e l’accertamento, come funzionano
Il controllo del Fisco dopo la consegna della dichiarazione dei redditi è un’operazione abbastanza comune che di solito viene effettuata a campione. Se però dal controllo si rileva qualche anomalia, scatta il passaggio successivo ovvero l’accertamento.
Cerchiamo di capire di cosa si tratta.
I CONTROLLI
Il controllo da parte del Fisco serve per verificare gli obblighi che siamo tenuti a rispettare: fatturazione, registrazione, liquidazione, dichiarazione, versamento.
La verifica può consistere nel controllo formale della dichiarazione che abbiamo presentato oppure in un controllo più approfondito basato sia sulla dichiarazione sia sui documenti allegati alla stessa. In alcuni casi il controllo può essere effettuato anche con ispezioni e verifiche nella nostra sede di lavoro. Quando questo avviene la Guardia di Finanza analizza le nostre scritture contabili, la documentazione emessa e ricevuta, gli estratti conto bancari.
TIPOLOGIE DI ACCERTAMENTO
Quando la fase di controllo evidenzia delle violazioni, scatta l’accertamento. A questo punto l’Amministrazione Finanziaria valuta l’imposta o la maggiore imposta dovuta, calcola i relativi interessi da pagare e ci comunica la sanzione amministrativa che dobbiamo versare. Esistono diverse modalità per realizzare concretamente la fase di accertamento.
In particolare, il Fisco può usare:
- l’accertamento analitico
- l’accertamento induttivo
- l’accertamento basato sui conti correnti
- l’accertamento sintetico in base agli indici di spesa
- l’accertamento basato sui parametri
ACCERTAMENTO ANALITICO
L’accertamento analitico ci può interessare se siamo obbligati alla tenuta delle scritture contabili.
Con questa procedura, il Fisco rettifica la nostra dichiarazione intervenendo sulle singole voci che formano il reddito imponibile (ricavi, plusvalenze, costi, compensi).
La rettifica può scaturire dal confronto tra la dichiarazione e la nostra contabilità, e scatta quando non abbiamo esattamente applicato le norme per la determinazione del reddito di lavoro autonomo.
ACCERTAMENTO INDUTTIVO
Con l’accertamento induttivo il Fisco determina il nostro reddito sulla base di dati e notizie raccolte, non considerando quindi i risultati della dichiarazione e delle scritture contabili.
L’accertamento induttivo si segue quando:
- nella dichiarazione non abbiamo indicato il reddito d’impresa o di lavoro autonomo
- non abbiamo tenuto, oppure abbiamo sottratto all’ispezione una o più delle scritture contabili obbligatorie
- le scritture contabili sono inattendibili nel loro complesso
ACCERTAMENTO BASATO SUI CONTI CORRENTI BANCARI
L’Amministrazione finanziaria può richiederci una copia degli estratti conto dei nostri conti correnti bancari, ed eventualmente utilizzare i risultati delle verifiche svolte sui conti per effettuare l’accertamento induttivo o analitico.
Gli accertamenti bancari rappresentano quindi una facoltà (al pari di ispezioni, verifiche, questionari) con cui il Fisco può rettificare la nostra dichiarazione.
ACCERTAMENTO SINTETICO
L’accertamento sintetico consente al Fisco di determinare il nostro reddito complessivo basandosi su beni e servizi acquistatati, spese per incrementi patrimoniali e altri indicatori.
Questa procedura si basa sul presupposto che chi acquista qualcosa abbia un reddito idoneo a sostenere la spesa.
L’accertamento sintetico può assumere due forme: il redditometro e l’incremento patrimoniale.
Nel primo caso, la disponibilità di un bene indica che chi lo possiede riesca anche a sostenere le spese per il suo mantenimento, e per questo motivo si tramuta in reddito. Per esempio una barca, un’auto di grossa cilindrata, ecc…
Nel secondo caso, la presunzione della disponibilità di un reddito si fonda sulla capacità di poter acquistare beni immobili. Per esempio se compriamo una casa, il Fisco presume che possediamo un reddito tale da poterci permettere di chiedere un mutuo in banca.
ACCERTAMENTO BASATO SU PARAMETRI
L’accertamento in base ai parametri può riguardarci se per la nostra attività non è stato approvato uno studio di settore, oppure lo studio di settore non si applica per effetto di una o più cause di inapplicabilità.
I parametri sono elementi che il Fisco utilizza per determinare il nostro volume d’affari.
In particolare, il Fisco stima i nostri ricavi basandosi sulle caratteristiche generali della nostra attività (in che settore operiamo, quanti concorrenti abbiamo, che tipologia di clientela serviamo, ecc.) e sulle modalità concrete di svolgimento del nostro lavoro (quanti dipendenti abbiamo, in quante sedi operiamo, ecc.)