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Imu, Irpef, Tares: a giugno il Fisco ci darà una mazzata colossale

Agenzia delle Entrate 12 Febbraio 2013

Lo andiamo dicendo già da qualche tempo e le conferme purtroppo implacabili continuano ad arrivare. Chi pensava che il peso del Fisco abbattutosi su di noi nel 2012 dovesse per questo nuovo anno ammorbidirsi almeno un po’, ha sbagliato clamorosamente pronostico. Nel 2013 infatti la scure delle tasse continuerà calare su noi contribuenti senza pietà.

 

Estate calda

Anzi, dobbiamo registrare, a peggiorare la situazione, un clamoroso ingorgo fiscale, una sorta di devastante cumulo di pagamenti che andranno sommarsi tra giugno e luglio. Quindi, sarà opportuno cominciare a mettere da parte qualche soldo non per un soggiorno al mare, ma per pagare l’Agenzia delle Entrate. Ad annunciarlo qualche giorno fa è stata la Uil, uno dei tre sindacati confederali. Secondo calcoli molto attendibili, proprio all’inizio dell’estate ci ritroveremo a sborsare una cifra complessivamente vicina ai 32 miliardi di euro. Il tutto grazie al fatto che proprio in quel periodo dovremo fare i conti con l’acconto dell’Imu, che vale 11,6 miliardi di euro, con il saldo dell’Irpef, che porta via altri 14,4 miliardi di euro, con l’acconto della nuova Tares, per un totale di altri 4 miliardi di euro, e infine si faranno sentire per circa 1,8 miliardi i primi effetti dell’aumento dell’Iva il cui scaglione del 21% salirà al 22%. Insomma, un menù ricco nel quale nessuno ambirebbe a ficcarsi, ma che purtroppo ci vedrà tutti protagonisti.

 

Il castigo della Tares

Una volta digerita l’Imu, tra i pesi maggiori che ci troveremo a sopportare ci sarà la Tares, la nuova tassa sui rifiuti, che da quest’anno sostituirà le vecchie Tarsu e Tia. Una sostituzione non certo indolore per noi contribuenti, perché in questo cambio di sigla, le famiglie ci rimetteranno almeno 64 euro in più all’anno, con un esborso medio totale che sarà di circa 305 euro. Un salasso che il Parlamento aveva pensato bene di attenuare facendo saltare la prima rata, prevista già a gennaio, quando ancora sui nostri bilanci familiari pesavano gli effetti del saldo dell’Imu appena versato a dicembre. Un piccolo favore, che però ora rischia di ritorcersi proprio contro di noi. Infatti, il Parlamento ha pensato bene di eliminare il numero delle rate che sono scese da tre a due lasciando invariato l’importo da versare. Quindi, il primo acconto della Tares, quello di giugno appunto, sarà in questo modo molto più pesante. La Uil ha, infatti, calcolato che per la nuova tassa sui rifiuti, verseremo un acconto di 152 euro, ossia più di quanto si pagherà per l’acconto dell’Imu sulla prima casa, che sarà in media pari a circa 139 euro.

 

Aumentare le rate

In realtà la legge che istituisce la Tares, prevede già che i Comuni dall’anno prossimo possano decidere autonomamente di diluire il pagamento della nuova tassa sui rifiuti in più rate, anche fino a sei. Nel 2014 però appunto. Per quest’anno vale la norma generale decisa in Parlamento che prevedeva, come accennato, tre versamenti, ora ridotti a due. È per questo motivo che la Uil, presentando i suoi dati, ha chiesto che il prossimo governo risolva questo problema. Bisognerà cioè per decreto non solo aumentare le rate per il versamento della Tares, ma rivedere anche le date dei pagamenti, per evitare l’ingorgo sopra annunciato. E per fare in modo che nelle nostre tasche, in vista dell’estate, ci rimanga qualche spicciolo da poter spendere per una vacanza certamente più che meritata.  È forse chiedere troppo al Fisco?

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