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Rateizzare le tasse, ecco la guida per non sbagliare

Equitalia 16 Gennaio 2013 Valentina Caruso

I guadagni sono scarsi e le tasse aumentano. Se abbiamo ricevuto da Equitalia una sgradevole sorpresa, che rischia di mettere ancora più in difficoltà il nostro bilancio mensile, scegliamo il pagamento rateizzato. Possiamo ottenere la dilazione del pagamento di una cartella esattoriale direttamente da Equitalia, fino a un numero massimo di 72 rate, con un importo minimo di 100 euro mensili. La procedura per la richiesta è diversa a seconda dell’ammontare totale del nostro debito, come previsto dalla direttiva di Equitalia del 1 marzo 2012 e dal decreto legge n. 16 del 2 marzo 2012, successivamente modificato dalla legge 44/2012.

 

Come chiedere la rateizzazione

Dobbiamo compilare un modulo e inviarlo completo di tutta la documentazione necessaria tramite raccomandata a/r oppure consegnare il tutto a mano, presso uno degli sportelli dell’Agente della riscossione del Gruppo Equitalia che ha emesso la cartella. Sulla raccomandata che ci è stata inviata da Equitalia troviamo l’indirizzo dell’Agente a cui dobbiamo rivolgerci.

Il modulo e la documentazione che dovremo allegare sono diversi a seconda dell’importo che dobbiamo pagare e del soggetto a cui è intestata la cartella.

 

DEBITI FINO A 20.000 EURO

La procedura è uguale per tutti. Per debiti fino a 20.000 euro non dobbiamo presentare nessun documento oltre al modulo di richiesta e alla fotocopia della carta di identità. Il numero massimo di rate che ci verrà concesso è 48. Se abbiamo bisogno di una dilazione superiore dovremo dimostrare di essere in seria difficoltà economica.

Per scaricare il modulo facciamo clic qui.

DEBITI SUPERIORI A 20.000 EURO

Persone fisiche

Se la cartella è indirizzata a noi personalmente e non ha a che fare con la nostra attività scarichiamo il modulo per le persone fisiche. In questo caso, dovremo presentare insieme alla richiesta e alla copia della carta di identità anche il nostro ISEE (Indicatore di Situazione Economica Equivalente). Si tratta di un indicatore che tiene conto di reddito, patrimonio (mobiliare e immobiliare) e nucleo familiare. Viene rilasciato gratuitamente dai Caaf.

 

Ditte individuali e partite iva con regime fiscale semplificato

Se la cartella riguarda la nostra attività e la nostra partita iva rientra in uno di questi regimi

  • regime dei contribuenti minimi (come previsto dall’art. 1, commi da 96 a 117 della legge 24.12.2007, n. 244)
  • regime di contabilità semplificata per le imprese minori (come previsto dall’art. 18 del DPR 29.12.1973, n. 600)
  • regime fiscale agevolato per le nuove iniziative imprenditoriali (come previsto dall’art. 13 della legge 23.12.2000, n. 388)

scarichiamo questo modulo e ricordiamoci di presentare sempre l’ISEE, assieme alla richiesta e alla copia del nostro documento d’identità.

Ditte individuali e partite iva in regime contabile ordinario

 

Debiti da 20.001 a 50.000 euro

Se la cartella è intestata alla nostra ditta individuale e non godiamo di nessuna semplificazione (regime contabile ordinario), Equitalia esamina la richiesta di rateizzazione prendendo in considerazione la nostra situazione di temporanea e obiettiva difficoltà attraverso due parametri: l’Indice di Liquidità e l’Indice Alfa.

Il primo si ottiene sommando liquidità immediata (disponibilità di cassa) e differita (attività che si trasformeranno presto in liquidità, come i crediti verso i clienti) e dividendo la cifra così ottenuta per le passività correnti (debiti finanziari e debiti verso i fornitori da chiudere entro l’anno).

L’indice Alfa, invece, calcola il rapporto tra il debito complessivo e il valore della nostra produzione, moltiplicato per 100.

Al documento che riporta questi calcoli dovremo allegare copia dell’apertura della partita iva in camera di commercio e denominazione della ditta. Per importi fino a 50.000 euro non è necessario che il prospetto per la determinazione dell’Indice di Liquidità e dell’Indice Alfa sia firmato da un professionista accreditato. Se non sappiamo come calcolare questi indici, chiediamo aiuto al nostro commercialista oppure rivolgiamoci alla Camera di Commercio più vicina a noi. Per la domanda scarichiamo questo modulo.

DEBITI SUPERIORI A 50.000 EURO

Se il nostro debito supera i 50.000 euro e la nostra partita iva è in regime contabile ordinario dovremo presentare assieme alla domanda copia dell’apertura della partita iva in camera di commercio, denominazione della ditta e una relazione su Indice di Liquidità e Indice Alfa firmata da un professionista accreditato. Per la relazione possiamo rivolgerci a una di queste figure:

  •  revisori dei conti
  • consulenti del lavoro
  • avvocati, dottori commercialisti, ragionieri e ragionieri commercialisti che siano iscritti all’albo dei revisori dei conti
  • tributaristi (depositari delle scritture contabili)

Nei casi in cui è richiesto il calcolo degli indici, la situazione di temporanea difficoltà, indispensabile per accedere alla rateizzazione, viene riconosciuta se la nostra impresa ha un indice di liquidità inferiore a 1. L’indice Alfa superiore a 3 non è più un requisito di accesso alla dilazione, ma serve come parametro per determinare il numero delle rate.

Proviamo a utilizzare il simulatore di Equitalia per calcolare, a seconda dell’entità del debito, il numero di rate che potrebbero venirci concesse e il loro importo.

Sulle somme rateizzate si applicano gli interessi con un piano di ammortamento a scalare (rate costanti, in cui la quota capitale cresce e la quota interessi decresce in relazione alla durata della rateazione). In alternativa potremo anche chiedere una dilazione con rate più basse all’inizio e più alte dopo.

 

Ricordiamoci che…

Quando abbiamo un debito con lo Stato, Equitalia può iscrivere un’ipoteca sui nostri immobili. Dal 2 marzo 2012 non può più farlo se abbiamo richiesto un piano di rateizzazione che è stato accettato.

L’accordo decade esclusivamente se non paghiamo due rate consecutive del nostro piano di dilazione.

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