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Minimi o forfettario? Questo è il dilemma

Agenzia delle Entrate 20 Maggio 2015 Mario Nicoliello

“Essere o non essere? Questo è il dilemma”. Lo scriveva William Shakespeare qualche secolo fa, ma trasportandolo all’oggi potremmo adattarlo alla situazione che vivono coloro che devono aprire la partita Iva. I quali sono in mezzo al guado nell’incertezza se scegliere il regime dei minimi classico o quello forfetario.

 

Non esiste la risposta

Un dilemma che assilla, una questione a cui difficilmente si può dare una risposta definitiva che vale per tutti. La scelta è troppo soggettiva per essere generalizzata, a seconda dei casi particolari può convenire l’una o l’altra via.

Ma quale dei due è stato più d’appeal in questi primi mesi del 2015? Purtroppo le cifre relative alle aperture di nuove attività nel mese di marzo non fanno chiarezza su quale sia stato il regime più gettonato. È noto che nel terzo mese dell’anno sono state complessivamente 14.633 (il 28% del totale delle nuove aperture) le persone aderenti al regime fiscale di vantaggio (minimi) o al regime forfettario. I dati disponibili riguardano però soltanto la somma delle adesioni ai due regimi, poiché la modulistica attualmente in uso non consente ancora di identificare in maniera univoca il regime scelto.

 

Tre elementi da considerare

In assenza di dati inutile quindi ragionare su quale dei due regimi sia da preferire. Il consiglio è quello di analizzare a fondo la propria situazione in merito a tre punti precisi:

  1. fatturato annuo;
  2. ammontare dei costi deducibili;
  3. possibilità di crescita futura dell’attività.

Soltanto avendo le idee chiare su questi tre aspetti si può scegliere con maggiore consapevolezza. Per quanto concerne il fatturato mentre nei minimi la soglia è fissa (30.000), nel forfettario varia in base all’attività (da 15.000 a 40.000).
Per quanto riguarda le spese, mentre nei minimi si possono dedurre i costi inerenti all’attività, nel forfettario non si può scaricare nulla. Infine, in merito alla crescita dell’attività, i minimi valgono solo per i primi 5 anni se non si è più giovani, il forfettario si può utilizzare anche oltre tale limite.

 

Occhio alla data

Ricordiamo infine che la possibilità di opzione tra i due regimi è stata prevista del decreto “milleproroghe” ed è valida solo per l’anno in corso, poi da gennaio 2016 resterà in vigore solo il regime forfetario. Di conseguenza chi ritiene che il regime dei minimi sia il più adatto alla propria situazione deve affrettarsi ad aprire l’attività entro la fine del 2015.

Dal prossimo anno quindi non ci sarà più scelta e anche l’attuale dilemma verrà meno, con buona pace di quanti sono perennemente incerti.

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